L'astuto assessore ai trasporti del comune di Roma Antonello Aurigemma questa volta colpisce duro e fa notare polemicamente che il sindaco Pisapia porterà il biglietto dei mezzi pubblici milanesi da un euro a un euro e cinquanta, ma fa anche notare che mentre a Roma la proposta di adeguamento della tariffazione è stata combinata a un aumento della durata del biglietto da 75 a 100 minuti, a Milano si passerà da 75’ a 90’. Detto questo attende con ansia le dichiarazioni dei colleghi dell’opposizione.
Ci rendiamo conto che l'assessore Aurigemma, indefessamente impegnato nel suo ruolo, non viaggi spesso fuori dal Gra, perché intento a controllare l'andamento dei mezzi Atac a Ponte di Nona, alla Pisana, a Torbella o a Casalbruciato. Ci rendiamo anche conto che in quest'opera generosa spenda gran parte del suo prezioso tempo nella vana attesa di mezzi fantasma. Ma se avesse avuto la ventura di recarsi a Milano, cosa che escludiamo anche in futuro soprattutto ora che ha vinto la sinistra, si accorgerebbe che là i mezzi funzionano, hanno orari regolarmente segnalati, sono puliti e con l'aria condizionata funzionante e non sovraffollati e rari come quelli di Roma.
A riprova di quanto invece il trasporto pubblico romano lasci a desiderare riportiamo la sofferta testimonianza di un suo collega di partito, il consigliere Fabrizio Santori, il quale disgustato dalla situazione proprio ieri dichiarava: «La cittadinanza è indignata dalla totale inefficienza del trasporto pubblico. Continuano, infatti, ad arrivare segnalazioni relative al sovraffollamento della metro B che nelle ore di punta diviene inaccessibile. Ci chiediamo come possano essere giustificati aumenti delle tariffe e degli abbonamenti a fronte di servizi che non soddisfano il regolare diritto alla mobilità degli utenti. I passeggeri sono esausti e inveiscono sempre più contro l’amministrazione, in quanto costretti ad avvalersi di veri e propri carri bestiame, senza area condizionata, ove si registrano una escalation di malori, soprattutto con questo caldo afoso, mentre dei nuovi mezzi non se ne intravede nemmeno l’ombra. Ritardi nei passaggi, mancanza di aria condizionata, parco macchine spesso obsoleto e malandato con vagoni vecchi, assenza di pensiline alle fermate o di paline intelligenti, ubicate solo in alcuni siti, che ne indichino i tempi di percorrenza e mancanza di idonea pulizia: questa la lista nera sulla quale l’Atac deve riflettere per rilanciare l’azienda. In questo miserabile contesto è evidente che non possa essere concepibile alcun rincaro dei prezzi e di certo la riduzione del debito non può gravare sulle tasche dei cittadini che pagano regolarmente il servizio». Attendiamo con ansia la risposta dell'onorevole assessore.
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