Prostituzione, Alemanno fa le ronde in moto

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Domenica sera il sindaco di Roma ha effettuato dalle 23 un sopralluogo con la propria motocicletta nelle zone della città interessate dal fenomeno della prostituzione, da via Salaria a via Togliatti fino a via Colombo, per verificare la reale entità del problema. In un video pubblicato sul suo blog, Alemanno spiega: «Solo le ordinanze non bastano. Non basta fare una multa a una prostituta o a un cliente. Bisogna fare di più. Bisogna mettere le forze dell'ordine in condizione, quando intervengono, di essere veramente in grado di denunciare chi continua a prostituirsi in strada. Credo che sia assolutamente necessario approvare una legge che dichiari finalmente che la prostituzione in strada è un reato». Sorvoliamo sull'affermazione finale tanto truce quanto inutile sui suoi possibile effetti e concentriamoci sulle modalità del suo tour di ispezione. Immaginare Alemanno in motocicletta sulle consolari evoca un pò l'immagine, poi divenuta logo, di Nanni Moretti con la vespina e casco nel film 'Caro diario' , pellicola cult di tutti i fricchettoni sinistrorsi.

Eppure l'evocazione non è così peregrina se si pensa che questo andare al popolo e visitare di persona i luoghi del peccato è una scelta di comunicazione precisa, probabilmente ispirata dal suo spin dottor Luigi Crespi. Manca la claque, minimo di cinquanta persone, che il sondaggista avrebbe previsto per le future comparsate del sindaco. Vi è poi in questa scelta del giro in moto qualcosa del trip "on the road", con tutti i rischi che la strada comporta e che, ci auguriamo, siano stati evitati al sindaco dalla sua permanente e vigile scorta. Tanto più che a girar da soli per spiare le puttane c'è sempre il rischio di qualche incontro sgradevole con giganteschi  protettori nigeriani, robusti rumeni o nerboruti albanesi cattivi come bestie. Ma il Rudolph Giuliani de noantri è coraggioso, de core, ma un pò anche con la coda di paglia. Ricorderete gli altisonanti proclami del sindaco all'inizio del suo mandato a rileggere i quali la prostituzione avrebbe già dovuto sparire da un pezzo dalla Salaria ed altrove.

Ricorderete la mobilitazione delle pattuglie di vigili anti puttane che avrebbero dovuto elevare multe a tutto spiano. Oggi Alemanno è ancora al punto di partenza e come tutti i sindaci imbelli di fronte a fenomeni che appaiono ineliminabili, invoca i rigori della legge e l'inasprimento del codice penale come se le norme su induzione e sfruttamento della prostituzione già non esistessero. Come se i locali delle questure non fossero già frequentati dalle signore per un motivo o per l'altro. Come se i controlli delle forze dell'ordine non fossero assidui e il loro intervento continuo per sconfiggere i racket che la prostituzione sfruttano. Domani il sindaco riuscirà finalmente a incontrare il ministro Maroni e anziché chiedere la luna gli chieda più soldi, almeno per far viaggiare le auto di pattuglia spesso senza la necessaria manutenzione o per evitare di chiudere altri commissariati.

gl 

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