Non c'è dubbio il sindaco Alemanno i suoi collaboratori se li sceglie dopo un'attenta e lunga valutazione sulle capacità e sui meriti. Ad esempio l'arrivo alla corte del Divo Alemanno de "Er ciavatta", l'assessore Gianluigi De Palo, è il frutto di questo attento metodo di lavoro e di valutazione. In Campidoglio proprio l'anno scorso il primo cittadino aveva fatto riaprire una cappellina, ma purtroppo nello staff del sindaco mancava un predicatore. Ed ecco il miracolo! Alemanno chiama "Er civatta": per i lavoretti sottobanco con il Vaticano aveva già il diacono Scarnicci, ora serviva un novello Savonarola che urlasse ai quattro venti la nuova e lieta novella alemanniana.
Il suo stile è ormai un cult. Tra citazioni del Vangelo, affermazioni forti come «io sono cintura nera di catechismo» oppure «guardiamo al bene comune», il giovane assessore si è guadagnato un posto tra i più fidi e vicini collaboratori del sindaco per il giusto approccio al mondo cattolico e ai suo derivati. Ma "er ciavatta" si è superato, organizzando la conferenza stampa di presentazione del bando degli ambienti educanti in una parrocchia. Lui, il campione della correttezza, si è però dimenticato che Roma Capitale è un'istituzione laica e non un oratorio parrocchiale. Ormai parla su tutto, ad esempio anche sull'aggressione al giovane al Rione Monti. In un vero e proprio delirio di onnipotenza dice: «Esprimo tutta la mia vicinanza alla famiglia di Alberto. Il dolore che stanno vivendo in queste ore è anche il mio dolore. La politica, tutta, è chiamata a fare un passo indietro rispetto le strumentalizzazioni e le polemiche e a fare un passo avanti verso un impegno di bene comune».
Ormai è andato oltre, non è più un predicatore, ma un padre confessore. Lo stile è quello di un sacerdote, peccato che lui non abbia preso i voti nemmeno alle elezioni del 2008. Poi l'invito a non strumentalizzare politicamente i fatti di cronaca cittadina. Questo è il capolavoro di coerenza di chi come "er ciavatta" pubblica un bando per i centri estivi e lo presenta in una parrocchia, per lui che combatte per la famiglia e poi divide i nuclei familiari solo perchè sono rom. Insomma anche De Palo è stato contagiato dal virus alemanniano della coerenza al contrario, quella che vale solo per gli altri. Ma "Er ciavatta" vuole andare oltre. Nel panorama romano dell'associazionismo, lo sappiamo, non è amato da molti e proprio per questo lui non molla e vuole dire la sua. Scalpita, incontra, promette, critica. Questa volta forse diventerà vescovo di settore e un domani ancora più in alto.
Giulio Dante