Si sono autosospesi dopo l’intervista alla Presidente della Regione, in cui Renata Polverini aveva annunciato la localizzazione della nuova discarica in località Pizzo del Prete, vicino Fiumicino. Pronta la reazione di 3 assessori, alle politiche sociali Vincenzo D'Intino, al personale Mario Pascone e Luigi Boccaccini ai trasporti, 14 consiglieri della maggioranza di centro destra e il Presidente del consiglio comunale, Mauro Gonnelli.
«Non accettiamo nessuna decisione imposta dall'alto, per questo abbiamo deciso di autosospenderci da ogni incarico – affermano in un comunicato – fino a ieri il problema dei rifiuti veniva presentato con mille soluzioni diverse; oggi come oggi la Polverini ha definito il territorio di Fiumicino come sito per ospitare un nuovo impianto di smaltimento. Esprimiamo la nostra netta contrarietà a qualsiasi decisione presa dall'alto e chiediamo il coinvolgimento di tutta la città e di tutti i comitati cittadini sulla questione. Secco no all'ipotesi di commissariamento».
Forte anche la polemica verso Mario Baccini, leader del movimento Cristiano Popolari, che accusano di «essere contrario all'ipotesi di una discarica a Fiumicino e poi lasci i suoi uomini nei posti chiave dell'amministrazione locale. I cristiano popolari devono fare chiarezza, altrimenti viene il sospetto che con una mano firmino le decisioni per creare nuove discariche e con l'altra i comunicati stampa che contestano quella decisione».
Non viene risparmiato nemmeno il sindaco di Fiumicino, che in passato si era dichiarato possibilità sull’ipotesi discarica nel territorio della sua amministrazione per poi cambiare posizione. «Questa chiarezza la deve pretendere in prima battuta il sindaco Canapini – aggiungono- impegnato ad esporsi con la propria faccia su una questione tanto delicata. Un sindaco smentito dal leader della componente a cui fa riferimento non è un buon segnale per la città stessa. Canapini sta gestendo una complessa situazione di sviluppo: espansione aeroportuale, portuale, nuova viabilità. E poi ora il caso rifiuti. È evidente che c'è la necessità di condividere il quadro generale dello sviluppo cittadino. Non è più possibile andare avanti a strappi, o in maniera scollegata – concludono – c'è bisogno di condividere – per dirla con una battuta – un'idea comune di Comune».