Protesta dei precari, tensione a Montecitorio

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Mentre questa mattina il premier, Silvio Berlusconi, cominciava il suo discorso alla Camera, dando inizio alla seconda fase della verifica parlamentare dopo il rimpasto di governo, fuori, in piazza Montecitorio, ci sono stati momenti di tensione tra le forze dell’ordine e i precari di scuola e università che da giorni stanno manifestando davanti alla Camera.

Ortaggi, petardi, qualche uovo e dei libri sono stati lanciati in direzione del Palazzo, accompagnati dalle grida “dimissioni” e «vergogna» rivolte al presidente del Consiglio. Le transenne di protezione sono state abbattute e le forze dell'ordine, schierate in assetto antisommossa, sono entrate nello spazio dei manifestanti. Alcune persone in borghese hanno aggredito precari e giornalisti che assistevano alla protesta e uno dei manifestanti è finito a terra dopo essere stato strattonato e colpito in volto da alcuni agenti della polizia.

I precari della scuola e dell'università si sono poi spostati sotto il ministero della Pubblica amministrazione in corso Vittorio e, risalendo verso Palazzo Madama, hanno iniziato a protestare anche a ridosso del Senato ma sono stati bloccati, in prossimità di piazza Sant'Eustachio, da uno sbarramento della polizia. La protesta è durata qualche minuto poi, tra le grida «Vergogna», «Dimissioni» e «Scuola libera», è andata scemando. A sostegno dei precari c’erano anche i sindacati di base che stanno manifestando a Montecitorio da ieri pomeriggio. A lanciare l’iniziativa l'Usb che ha commentato: "I precari non ci stanno più a fare i comprimari, le vittime sacrificali destinate a pagare i costi della crisi. D'ora in poi saranno protagonisti e vorranno delle risposte concrete ad un problema, quello della precarietà, che nessun governo può pensare di eludere senza costi sociali altissimi».

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