Atac, approvata la delibera sul patrimonio

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Ci sono volute 15 ore per l’approvazione da parte del Consiglio comunale della delibera numero 30, quella salva-Atac il via libera definitivo è arrivato alle 8 di questa mattina. Le opposizioni hanno adottato la tattica dell’ostruzionismo. In aula erano presenti soltanto 29 consiglieri di maggioranza, insufficienti per il numero legale necessario per la validità del provvedimento, 4 sono stati i voti contrari e 7 gli astenuti.

La delibera trasferisce ad Atac il patrimonio di depositi che in passato era stato trasferito all'Agenzia Roma patrimonio (nell'ambito del riassetto del Tpl capitolino). Rientrando in possesso di circa 15 depositi di mezzi per il trasporto pubblico locale, Atac potrà riqualificarli cambiandone la destinazione d'uso e quindi incassare una cifra che il Campidoglio ha quantificato in circa 400 milioni di euro. Legata a questo provvedimento, la delibera 35/2011 specifica sulla riqualificazione di questi depositi, che arriverà in aula Giulio Cesare per l'approvazione definitiva domani pomeriggio.

«La delibera approvata oggi dal Consiglio comunale potrà salvare l'azienda dal rischio di default – afferma il Sindaco Alemanno – e non capisco quale logica distruttiva possa ispirare questo ostruzionismo dall'opposizione».

Le assenze nella maggioranza diventano motivo di scontro, come si capisce dalle parole di Athos de Luca, membro della Commissione Trasporti: «la delibera ha avuto solo 29 voti dalla maggioranza, insufficienti alla sua approvazione se non vi fosse stato il voto responsabile del PD. I consiglieri della PDL che non hanno votato sono Angelini e Mennuni». Inoltre, scoppia un caso sulla votazione. «E’ risultato un voto del consigliere Aiuti che era assente – continua De Luca – c'è da capire se Aiuti ha lasciato la tessera per votare a qualcuno per usarla in sua assenza o se qualcuno come sembra, ha ritirato dagli uffici di aula la tessera di Aiuti e l'ha usata a sua insaputa. In ogni caso è un fatto gravissimo che potrebbe invalidare molte votazioni e la stessa delibera. l'episodio è il segno di un degrado della maggioranza incapace di avere la prevalenza numerica in aula anche per delibere così importanti. Il presidente Pomarici ha l'onere di accertare le responsabilità dell'accaduto».

Critiche al Pdl arrivano anche da destra. «I 29 voti alla delibera Atac testimoniano che la maggioranza di Alemanno ha il fiato corto – afferma Dario Rossin, capogruppo La Destra in Campidoglio – che la sua giunta non è rappresentativa dell'aula Giulio Cesare e che l'atteggiamento riservato dal sindaco a La Destra è stato un clamoroso autogol». Si preannuncia battaglia anche per il consiglio di domani quando verrà discussa l’altra delibera su Atac.

«La delibera 35 è uno scandalo per la città – sottolinea Umberto Marroni, capogruppo Pd –  non si può pensare di svendere prima il patrimonio e poi valorizzarlo a favore dei soggetti privati Con questo procedimento si finirebbe, infatti, a depauperare l'azienda per pagare peraltro i debiti di Parentopoli. Il Partito Democratico, che vuole salvare l'azienda di trasporto pubblico romano dai danni fatti dalla Giunta Alemanno, chiede il ritiro della delibera 35 perché è profondamente sbagliata e nel caso la Giunta voglia fare una forzatura d'aula il Pd darà dura battaglia per difendere il patrimonio di Roma».

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