Sull'orlo del precipizio per la vicenda Malagrotta, con le provincie del Lazio in allarme e che in commissione regionale hanno chiesto di ripristinare gli ambiti territoriali provinciali (separando Roma dalle altre provincie), nel giorno in cui parte finalmente il confronto alla Pisana sul tema rifiuti il Comune di Roma continua a minimizzare i problemi reali e sempre più stringenti. E mentre tenta la solita operazione di maquillage sull'andamento dei servizi pubblici, con l'annuale presentazione dei dati dell'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali sulla qualità della vita (migliorata!) a Roma, ecco spuntare nella stessa giornata (e anche dalla stessa Authority comunale) le vere notizie: il Comune potrà usufruire di una deroga sulla quantità di raccolta differenziata da realizzare nel corso dell'anno.
Un tavolo è al momento attivo al ministero dell'Ambiente. A scoprirlo i Verdi della Regione Lazio che in commissione Ambiente hanno rivolto la domanda all'assessore Di Paolo, confermando l’esistenza di una richiesta del Comune di Roma, presso il Ministero dell’Ambiente, per ottenere una deroga ai limiti attuali di differenziata fissati dalla legge al 65%: deroga che potrebbe attestarsi al venti per cento, all'incirca lo stesso livello attualmente raggiunto dalla città nella raccolta differenziata negli ultimi anni. “Considerando che il Comune di Roma produce oltre il 75% dei rifiuti del Lazio, è chiaro che concedendo una deroga sulla quantità di differenziata da produrre, non si potrà mai realizzare davvero una seria raccolta differenziata nella nostra regione” ha spiegato Angelo Bonelli. Senza contare le differenze tra piano industriale Ama e piano regionale rifiuti: il primo prevede la raccolta differenziata stradale, il secondo il porta a porta.
La seconda notizia e la sorpresa finale arriva dallo stesso Comune: l'agenzia per il controllo dei servizi pubblici, dopo aver esaltato le eccellenze della città mostra alla fine le urgenze: i nodi da risolvere, giudicati ovviamente entrambi al di sotto della sufficienza, sono la pulizia delle strade (voto 5) e la raccolta dei rifiuti (5.7). Nella classifica pubblicata ieri sono la penultima e terzultima voce per gradimento dei cittadini (peggio fa solo la sosta a pagamento con 4.7). Una situazione che non funziona, sotto ogni profilo, dunque. E che rischia di aggravarsi di giorno in giorno se non arriveranno provvedimenti seri ed efficaci.