Rinvio a giudizio per il sindaco di Bracciano Giuliano Sala e per gli assessori al bilancio Liberato Cavini e all’urbanistica Maurizio Capparella. Nel processo fissato il 27 novembre dovranno rispondere dell’accusa di abuso d’ufficio, Cavini, anche di “tentata concussione”.
L’altro pomeriggio presso il Tribunale di Civitavecchia c’è stata l’udienza preliminare nella quale sono stati ascoltati gli avvocati della difesa e il legale del privato che ha sporto denuncia per la pratica urbanistica tenuta in sospeso da sei anni , riguardante la richiesta di costruire in un’area di 18mila metri quadrati. La richiesta di rinvio a giudizio è stata avanzata dal pubblico ministero nel novembre 2010 nei confronti di otto persone tra amministratori e tecnici del Comune. Il Giudice ha ritenuto di prosciogliere dalle accuse il segretario generale e i quattro tecnici coinvolti nella chiusura delle indagini preliminari, ma ha rinviato a giudizio il sindaco di Bracciano Giuliano Sala, l’assessore al Bilancio Liberato Cavini, e l’assessore all’Urbanistica Maurizio Capparella.
Immediata la nota della amministrazione comunale di Bracciano che si dice: “serena e fiduciosa nell’operato della Magistratura, nella certezza che il dibattimento offrirà la possibilità al sindaco e agli assessori coinvolti di dimostrare la correttezza dei propri comportamenti”. La vicenda risale al 2007 per una concessione edilizia mai rilasciata dal Comune al denunciante. In particolare, il sindaco Sala e l’assessore Capparella sono stati rinviati a giudizio perché, secondo l’accusa, nell’ottobre 2008 avrebbero inviato al privato cittadino e al suo avvocato una lettera per indicare il percorso urbanistico da seguire al fine di risolvere una annosa questione che si protraeva fin dal 2005, “un operato corretto ed il perseguimento del fine pubblico”, ribadiscono sindaco e assessore. Meno leggera la posizione di Cavini che sempre secondo l’accusa nel gennaio 2007, avrebbe offerto al cittadino la possibilità di risolvere la pratica qualora, in qualità di professionista, gli venisse affidato un incarico. In conclusione, il sindaco e gli assessori comunque: “ribadiscono – dicono in una nota congiunta – fiducia nell’operato della Magistratura e assicurano che continueranno a svolgere il proprio mandato fino alla sua scadenza naturale, attendendo il processo per poter chiarire fino in fondo le proprie posizioni, soddisfatti comunque che tutti i 5 dipendenti comunali coinvolti siano usciti con il non luogo a procedere nell’udienza preliminare, il che conferma la legittimità della azioni poste in essere dalla pubblica amministrazione nei confronti del denunciante”.