Con i suoi 68.764 immobili «fantasma» Roma è la seconda città italiana per i fabbricati mai dichiarati al catasto o di manufatti cha hanno subito variazioni non dichiarate dai proprietari. La Capitale, col suo non invidiabile primato che si riferisce al periodo gennaio 2008 – aprile 2011, si piazza infatti, nella speciale classifica, dopo Salerno e prima di Palermo.
I dati elaborati dall'Agenzia del Territorio sono stati illustrati dal direttore generale Gabriella Alemanno durante una conferenza stampa svolta nella sede della Camera di Commercio. Un lavoro, quello svolto dall'Agenzia del Territorio, realizzato grazie all'utilizzo di un innovativo processo di foto-identificazione basato sulla sovrapposizione delle ortofoto ad alta risoluzione alla cartografia catastale. Con questo metodo è stato possibile individuare, in tutta Italia, 2.228.143 «particelle» di Catasto di terreni sui quali sorgono manufatti (case, afficini, uffici, negozi, capannoni, magazzibi e altro) non presenti nelle banche dati catastali e sulle quali sono partiti gli accertamenti. Per quanto riguarda le altre provincie del Lazio, la seconda città «abusiva» è Frosinone, seguita da Latina eViterbo. Chiude la classifica Rieti.
Per Athos De Luca, vicepresidente della Commissione Ambiente di Roma capitale «I dati resi pubblici dall'Agenzia del Territorio del Ministero delle Finanze, che assegna a Roma il record di 68.764 immobili definiti 'fantasmà, ovvero edifici non dichiarati al catasto nel periodo 2008 – 2011, che riguarda proprio i tre anni di governo della giunta Alemanno, rappresentano un brutto primato che deve far riflettere sulla legalità, tanto sbandierata da questa amministrazione. Questo primato che vede Roma Capitale in graduatoria, prima di Palermo e dopo Salerno, comporta anche un danno erariale, poichè la mancata iscrizione al catasto, implica anche, per lo stato , un mancato introito di reddito catastale per circa 60 milioni». Il rappresentante del Pd, «ha presentato una interrogazione sul grave fenomeno di abusivismo registrato a Roma, per conoscere che tipo di controlli sono stati effettuati dal Comune dagli anni 2009 – 2010 – 2011 dalla Giunta Alemanno». «In ogni caso – conclude De Luca – è un segno evidente dell'aumento dell'abusivismo e della mancanza di controlli sul territorio da parte dell'amministrazione, che crea un danno erariale allo stato».
È fortemente critico anche il giudizio di Luigi Nieri, capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà nel Consiglio regionale del Lazio: «Roma, sotto la Giunta Alemanno, è diventata la Capitale dell'abusivismo edilizio. Non si tratta di un' affermazione politica e di parte, ma di un dato reso pubblico da Gabriella Alemanno, direttore dell'Agenzia del Territorio. A Roma sono oltre 68 mila gli immobili abusivi emersi negli ultimi 3 anni. Un arco temporale che coincide esattamente con l'insediamento della Giunta capitolina. Il sindaco dunque, si fregia di un altro triste record, insediato solo dalla città di Salerno. I dati dimostrano che Alemanno non ha raggiunto alcun risultato nella lotta all'abusivismo. Un immobilismo che, sommato agli effetti catastrofici dei Piani Casa del Governo e della Regione Lazio che prevedono, di fatto, una sorta di grande condono, fanno del Lazio e di Roma territori oggetto della speculazione e della cementificazione selvaggia».