La statua della discordia

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Radio Vaticana contro L'Osservatore Romano. E' questo l'ultimo atto della discussa vicenda legata all'inaugurazione della statua di Giovanni Paolo II alla Stazione Termini. Dopo la bacchettata arrivata ad Alemanno  dalle pagine del quotidiano della Santa Sede, che ha scatenato un vero caos mediatico, in soccorso del primo cittadino è scesa in campo adirittura Radio vaticana che ha concesso ieri mattina una lunga intervista al sindaco. La Radio del Papa che sconfessa il giornale del Papa. Succede anche questo a Roma. Che non corresse buon sangue tra Padre Federico Lombardi e Gian Maria Vian non è cosa nuova, ma questa volta si è sfiorato l'assuro. Da una parte si stronca, dal'altra si riabilita. E chi ha ragione? 

L'articolo de L'Osservatore Romano più che una critica letteraria è un vero e proprio attacco politico. Non si parla di arte, ma di come mettere in difficoltà il Sindaco su tutti i giornali anche quelli esteri.Possibile che un uomo di comunicazione, serio, preparato come il direttore del giornale vaticano non avesse previsto le ripercussioni mediatiche di un articolo al vetriolo contro Alemanno e la sua statua.Il problema di fondo è che la Santa Sede aveva benedetto da tempo il progetto con tanto di lettere protocollate (una del 9 aprile, l'altra del 12 aprile).Una doppia benedizione vaticana che non ha fermato Vian.

Ma questa volta l'ha fatta grossa, tanto da costringere il direttore della Sala Stampa Vaticana a corregere  – con garbo ed imbarazzo – il tiro.Sembra che anche in Vaticano sia iniziata la campagna elettorale per il Sindaco di Roma.Alemanno contro Zingaretti, Lombardi contro Vian.Intanto attorno alla statua di Giovanni Paolo II  – certamente non bella – la gente si interroga, protesta, prega e in fin dei conti non gli interessa nulla se ha ragione una o l'altra fazione politica…loro guardano a Giovanni Paolo II. Un'altraoccasione per coagulare le forze sane di questa città attorno ad un evento devozionale che con la poltica non ha nulla a che fare e che dimostra che se prima Alemanno era solo a dialogare con Il Vaticano, ora è in compagnia…di Zingaretti. Chi vivrà vedrà.

Giulio Dante

 

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