Volge al termine l'inchiesta della procura di Roma sulla cosiddetta “Parentopoli” all'Atac, avviata per accertare irregolarità nelle assunzioni avvenute negli ultimi anni nell’azienda romana che si occupa del trasporto pubblico. Le indagini, dirette dal pm Francesco Dall'Olio e coordinate dal procuratore aggiunto, Alberto Caperna, si sono concluse e a breve saranno depositati gli attirelativi all'assunzione di 9 persone.
L'inchiesta vede indagati, con l'ipotesi di reato di abuso di ufficio, Adalberto Bertucci, già amminsitratore delegato di Trambus e successivamente di Atac dopo che nel 2009 avvenne la fusione tra l'Atac, Trambus e Metro; Antonio Marzia, ex amministratore delegato di Metro e poi dirigente dell'Atac; Luca Masciola attualmente capo dell'informatica di Atac, Riccardo Di Luzio, già capo personale di Metro e ora capo del personale di Atac, nonchè Vincenzo Tosques, già capo del personale Metro.
A determinare l’iscrizione nel registro degli indagati delle 5 persone sono state le risultanze di una serie di documenti riguardanti l'assunzione di 850 persone chiamate direttamente dall'azienda attraverso il cosiddetto «colloquio confermativo anziché attraverso un esame di chi aspirava ad essere assunto».