Li abbiamo finalmente visti di persona, non stavamo nella pelle. Sono quattro parallelepipedi e un cubo, insomma cinque installazioni realizzate in Piazza Esedra che ospitano una mostra fotografica su Papa Wojtyla. La mostra è stata inaugurata in pompa magna il 29 aprile dal sindaco Alemanno e in contemporanea a Cracovia in Piazza del Mercato.
Le foto traboccano di significato e sono state scelte con cura per ripercorrere tutti gli anni di pontificato di Papa Giovanni Paolo II. Ma, ahimè non attraggono, non attirano capannelli di fedeli disposti a ripercorrere le tappe di quella‘beatitudine’ oggi e della probabile santità domani. La vicinanza della stazione, si sa, invita a frettolosi passaggi se non proprio alla fuga. Tutto fuorchè la pensosa meditazione sui percorsi di fede.
E allora? E’ forse sbagliata la location nella centralissima piazza dell’Esedra? O forse non è proprio la città che avrebbe immaginato Karol Wojtyla, questa così distratta che passa senza gettare un occhio al suo sofferto percorso di vita? C’è chi sostiene che questi percorsi non possono essere valutati in base all’attenzione delle persone che passano: sono importanti e basta.
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