E’ sempre più emergenza rifiuti

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Che la situazione dei rifiuti a Roma potesse assumere da un momento all'altro dimensioni partenopee, viene da tempo segnalato da più parti. Che poi i dati trionfalistici di Panzironi sulla "trimestrale" Ama tentino di far velo all'accumulo di rifiuti vicino ai cassonetti e oltre, che da settimane viene denunciato e documentato da questo giornale, è altrettanto vero.

Da qualche giorno comunque la situazione si è aggravata, soprattutto nella zona sud di Roma, a causa della chiusura temporanea della discarica di via di Rocca Cencia 273 e di proprietà di Colari. Per risolvere il problema delle circa 1000 tonnellate di rifiuti indifferenziati al giorno che si vanno accumulando nelle strade, Alemanno ha emesso un’ordinanza che consentirà di utilizzare per i rifiuti solidi urbani l’impianto attiguo di via Rocca Cencia 301, dell'Ama, ma il trasferimento di uomini e mezzi da un impianto all'altro sta comportando gravi disagi al lavoro di Ama, che assicura il ripristino della normalità entro 3-4 giorni. A creare problemi sarebbe anche il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, inaugurato dall’Ama in più di un municipio, che elimina dalla strada i cassonetti misti sostituendoli con dei punti di raccolta mobili. Così i cittadini, non sapendo dove buttare l’immondizia, abbandonano i sacchetti sui marciapiedi accanto ai bidoni della raccolta differenziata o vicino ai pochi contenitori misti rimati, mentre i municipi interessati alla sperimentazione richiedono un maggiore impiego di personale sottraendolo ad altre zone della città. Per Rocca Cencia è fra l'altro già pronta una soluzione tecnica che darebbe più efficienza al piazzale di scarico, con la costruzione di due linee di “tritovagliatori”, le macchine che effettuano una preselezione dei rifiuti, separando i materiali “nobili” ed evitando di mandare in discarica il “tal quale”. Anche qui resta il dubbio su chi dovrà pagare: Ama o Colari? Le casse dell'Ama sono esauste e se chiuderà il bilancio decentemente lo deve, oltre che all'aumento della tassa, a un'operazione di gestione dei debiti accumulati per centinaia di milioni dall'azienda. Operazione gestita da BnlParibas che consente di spalmare il credito su molti anni. Meno soddisfatti i fornitori sottoposti alla clausola del “pro solendo”, per cui il loro debito viene tecnicamente garantito, ma solo se Ama paga il suo con la banca che trattiene una quota fissa dalle cartelle pagate dai cittadini. Un accordo frutto del pesante intervento della politica.

C'è poi il problema, questa volta regionale, dei crediti (250 milioni) vantati nei confronti dei Comuni dai gestori delle discariche e quello dell'adeguamento delle tariffe, che ha indotto Federlazio a minacciare la serrata dei siti di conferimento. Minaccia più verbale, poiché il blocco delle discariche comporterebbe l'immediato intervento dei prefetti a tutela dei comuni e dei cittadini. Sullo sfondo la polemica fra il Comune di Roma e la Provincia sulla chiusura di Rocca Cencia, immediatamente chiarita dall'assessore provinciale Michele Civita, che con un comunicato riportato anche da "Cinque Giorni" precisava che «la chiusura è dovuta ai rilievi effettuati dal Noe dei carabinieri, che in un sopralluogo hanno constatato inadeguatezze dell'impianto». Comunque prima della chiusura dell'impianto si erano svolti incontri fra prefettura, Regione e Provincia per affrontare il problema. Scaricare sull'Amministrazione Zingaretti le altrui responsabilità sta divenendo uno sport correntemente praticato dalla destra che governa il Campidoglio.

Giuliano Longo

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