Minori stranieri, sì alla cittadinanza

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Sono ormai quasi un milione i minori di origine straniera nati o vissuti qui sin da piccoli. Sono ragazzi che condividono i percorsi, i sogni, le paure e le speranze dei loro coetanei, ma ai quali la legge impedisce di chiamare ‘Italia’ la propria casa. In Parlamento, infatti, l’iter di riforma della legge sulla cittadinanza è fermo da tempo, colpito a morte dalle esigenze di ‘bassa Lega’ della maggioranza. Un’idea allora è quella disfruttare uno spiraglio poco noto lasciato aperto dalla legge vigente (l. 91/92 – art. 4, comma 2) che prevede la possibilità di ottenere la cittadinanza per i ragazzi di origine straniera nati e vissuti in Italia che, divenuti maggiorenni, ne facciano richiesta al comune di residenza entro il compimento dei 19 anni.

Si tratta di un “attimo fuggente del diritto”, un’occasione per pochi ma che costituirebbe comunque un primo segnale importanteper le nostre città. Per questo Andrea Sarubbi, promotore della proposta di legge bipartisan sulla Cittadinanza, e Paolo Masini, consigliere di Roma Capitale, hanno lanciato in una conferenza stampa tenuta in Campidoglio l’appello ‘Fratelli IN Italia’ dal nome dell’Inno di Mameli Rap dei Termini Underground che farà da colonna sonora alla campagna per chiedere a tutti i sindaci di inviare una lettera informativa a questi ragazzi e di istituire un’apposita “Giornata dei Nuovi Cittadini”. «Pochissimi i romani moderni, ma neanche i 7 re diRoma erano tutti ‘romani’ puri – ha ironizzato, ma fino a un certo punto, Sarubbi – Numa Pompilio era di stirpe sabina, per quei tempi quindi straniero; così come Tarquinio Prisco che aveva madre di Tarquinia e padre di Corinto. Re a sangue misto, quindi: degli Obama ante litteram!”. Secondo Paolo Masini l’anniversario dell’unità è il momento giusto per lanciare questo appello: “Sono proprio questi ragazzi che potranno essere i protagonisti di un’Italia nuova, aperta, accogliente e responsabile:il regalo più bello per i suoi 150 anni».

L’appello ha avuto l’immediato sostegno di diverse associazioni impegnate sul tema Comunità di Sant’Egidio,ACLI, Fondazione Migrantes, Centro Astalli, Cgil, Cisl,Uil Lazio, UNICEF, ARCI Roma, Rete TogethER, Anolf2G, ‘A buon Diritto’, La Voce Araba – ed altre continuano ad arrivare.  E’ nato subito anche un omonimo gruppo facebook dove è possibile aderire all’appello e scaricare il fac-simile della lettera che ciascun cittadino può inviare al proprio sindaco: il modo migliore per festeggiare il compleanno dell’Italia. 

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