Un coro di no per il piano casa regionale

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La proposta di legge regionale sul “Piano casa” è stata sonoramente bocciata oggi da Cgil Roma e Lazio, Legambiente Lazio, Inu Lazio e Italia Nostra, perché secondo le quattro associazioni "prevede interventi indiscriminati nelle zone agricole, consente interventi nelle aree naturali protette e nei parchi, nella città storica fuori dalle antiche mura e consente gli incrementi di cubatura dei capannoni e allo stesso

tempo il loro cambio di destinazione d'uso da non residenziale a residenziale, operazione consentita anche per edifici la cui superficie utile e' pari a 20 mila metri quadri”. Le quattro associazioni poi hanno firmato stamattina un appello per denunciare le  gravi mancanze del piano, e contestualmente hanno presentato i dati sulla situazione affitti a Roma. Secondo la Cgil l'aumento medio si attesta sul 150%, con punte del 165% nei grandi centri.

Critiche sono arrivate anche dal commissario regionale del Pd Vannino Chiti che ha ricordato iniziativa già avviata dal Pd regionale per contrastare il piano casa con 1200 emendamenti. Per Chiti “l'emergenza abitativa non c'entra nulla. Il piano casa della Regione rischia di dare il colpo definitivo al territorio del Lazio. Aumento dei limiti delle cubature, aree protette sacrificate alla cementificazione selvaggia, il premio di cubatura del 150% per le palazzine edificate sulle coste: sono provvedimenti gravissimi, ai limiti dell'indecenza”.

Non sono mancate certo le proposte, come quella del segretario regionale Di Berardino che annuncia il lancio di un “un 'No Piano Casa Day' che consisterà nell'organizzare a Roma degli Stati generali sulla politica dell'abitare'' e che promuoverà almeno cinque manifestazioni pubbliche contro il progetto di legge.Italia Nostra ha anche chiesto al presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti di intervenire, sfruttando lo strumento dei Piani territoriali provinciali. (5web)

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