Che Roma non sia una città sicura per i pedoni lo dicono le statistiche: da un recente studio dell'Aci, effettuato con EuroTest, la Capitale è risultata penultima in ambito di sicurezza stradale riguardo agli attraversamenti pedonali. Strisce pedonali sbiadite, comunque poco rispettate dai conducenti delle autovetture, che ben si guardano dal dare la precedenza a chi sta attraversando. Così si può spiegare la preoccupazione di un gruppo di genitori della scuola dell'infanzia comunale di via Seggiano.
«Il quartiere la mattina è intasato dal traffico, un gran flusso di macchine che spesso pensano di accorciare il tragitto non rispettando i limiti di velocità, anche se sono davanti all'ingresso di una scuola», ci racconta una mamma davanti la scuola di Nuovo Salario. La giornata di pioggia battente non aiuta il traffico, che in queste giornate sembra impazzire. «Negli orari di ingresso e di uscita fino a qualche anno fa c'erano i vigili urbani, oggi non si vedono più e la situazione è anche peggiorata», fa notare un'insegnate.
Le stesse richieste fatte qualche settimana fa dai piccoli alunni della scuola elementare di via di Settebagni agli amministratori del Municipio IV, durante una visita, segno che il problema è diffuso e sentito. In altre zone della città, per rendere gli attraversamenti pedonali in corrispondenza delle scuole sono state realizzate strisce pedonali «bicolore» segnalando il percorso dell'attraversamento con la vernice rossa, ma in questa parte della città nessuno se ne è accorto. «Anche noi avevamo chiesto di poter avere del personale della Polizia Municipale, almeno nei trenta minuti cruciali dell'ingresso e non ci sembrava una richiesta impossibile da esaudire», aggiunge un padre di un bambino della «Caterina Usai» in via Ettore Romagnoli.
Una pattuglia è spesso intenta a gestire l'incrocio di piazza Talenti, a poco più di cinquecento metri dalla scuola e forse potrebbe spostarsi di così poco per tutelare l'ingresso della scuola da automobilisti distratti. Ma almeno alla «Usai» tutte le mattine si possono trovare i «nonni-volontari», con i loro gilè catarifrangenti. Anche se la paura di una multa è tutta un'altra cosa.
Orazio Ilich