Un’altra sparatoria in pieno centro e in pieno giorno. Armi che spuntano come funghi a due passi da vecchietti e mamme a passeggio. Il 28 ottobre scorso era stata una banda di cittadini moldavi a scatenare il panico sul lungomare di Ostia alle 17 di un pomeriggio qualunque. Ieri in via delle Sirene proiettili che partono e un rapinatore pronto a sparare contro i militari. Poteva concludersi in maniera più drammatica l’ennesimo episodio di sangue verificato sulle strade lidensi (che raccontiamo a pagina 7).
Solo lunedì sera la rissa nel pub dell’Axa, con clienti pronti a ricorrere a mazze di legno per vendicarsi di essere stati cacciati. Ma episodi di cronaca del genere purtroppo sembrano all’ordine del giorno sul territorio del Municipio come in tutta la Capitale, dove si comincia a parlare di nuovo di emergenza sicurezza e dei mezzi per fronteggiarla.
«Questa maggioranza di centro-destra ha usato la questione sicurezza come cavallo di battaglia della propria campagna elettorale e ora invece questo campo rappresenta il loro più grande limite. – sottolinea Giuseppe Sesa, consigliere Pd del Municipio XIII – Non ci sorprendono gli episodi e i fenomeni di criminalità degli ultimi tempi, perché Roma è una città allo sbando. Quando il lavoro non c’è, il disagio sociale cresce ma le politiche per contrastarlo sono inutili e carenti, la delinquenza per molti resta l’unica strada.
Dovevano dare più sicurezza ai cittadini e al territorio ma non hanno fornito i mezzi e le risorse adeguati alle forze dell’ordine, costretti a lavorare in condizioni assurde, utilizzando persino a volte mezzi privati per compiere il loro dovere. Abbiamo sentito storie di poliziotti e carabinieri obbligati a comprarsi da soli toner, fogli e materiale di ufficio. Questi esempi da soli bastano a raccontare il disagio dei nostri uomini e donne in divisa».
Valeria Costantini