Il governo taglia la \”green economy\”: nel Lazio si perderanno investimenti per 570 milioni

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Il Consiglio dei Ministri ha esaminato oggi una bozza del decreto legislativo di recepimento della Direttiva Comunitaria sulle energie rinnovabili che rischia di bloccare lo sviluppo delle rinnovabili, causando conseguenze negative, in termini economici ed occupazionali, per l’economia di Roma e del Lazio. Lo segnala la CNA di Roma e del Lazio.

Si tratta di uno stop degli incentivi al fotovoltaico, una volta raggiunto il tetto di potenza incentivabile di 8.000 MW (considerando che si era arrivati già 7000 MW a fine 2010). La norma, se venisse approvata con questa stesura, determinerebbe uno stallo della filiera e delle imprese che hanno già investito o mutato la propria attività in tale ambito e non risolverebbe il problema della copertura dei costi per l’incentivazione delle fonti rinnovabili.

Un danno ancora maggiore se si tiene presente lo sviluppo del settore in controtendenza rispetto alla crisi dell’economia. Nel Lazio al 31 gennaio 2011 risultavano 8.293 impianti, per una potenza installata di 212.759 kW. Nel 2006, sempre nella nostra regione, gli impianti erano 76, per una potenza di 398 kW. Le conseguenze negative coinvolgerebbero in particolare  le  piccole e medie imprese che più hanno investito in formazione e innovazione, diventando i veri motori per la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili.

Il 96% degli impianti realizzati, infatti ha una potenza non superiore ai 20 kW e viene generalmente installato da artigiani e piccole e medie imprese del territorio. Se oggi il Consiglio dei Ministri approvasse questo decreto legislativo tutto il settore delle energie rinnovabili subirebbe forti ripercussioni negative.

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