Nasce la consulta Pd per le Olimpiadi

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Nasce la  Consulta Pd per le Olimpiadi di Roma 2020. Si tratterà di un gruppo di lavoro formato da esperti di sport, ma anche di amministrazione, di economia e di ambiente, che avrà il compito di avanzare proposte per rafforzare la candidatura di Roma a ospitare i Giochi del 2020. Lo ha  annunciato ieri Anna Paola Concia, responsabile nazionale sport del Pd. «Le Olimpiadi – ha dichiarato la deputata – possono essere una grande occasione di sviluppo, per il territorio che le ospita, per l'economia dell'area e dell'intera nazione e anche, e ovviamente, per la diffusione della pratica e la crescita della cultura sportiva. Ma per giungere a questi obiettivi bisogna che il progetto sia non solo condiviso fra tutte le forze politiche, ma soprattutto sentito dall'intera popolazione come un traguardo comune, sul quale lavorare e impegnarsi tutti insieme».

Il metodo seguito finora dalla destra, osserva Concia, "tradisce questo spirito" ed usa la candidatura come una questione di parte e uno strumento di  propaganda politica. Se questa è la linea del Pd si spiega anche la posizione di Vetroni che in una intervista a Repubblica invitava ieri ad azzerare ogni nomina e a rimettere di nuovo tutto nella mani di Gianni Letta che già nel 2004 era stato indicato dallo stesso sindaco di allora a presiedere il comitato per le Olimpiadi del 2016, anche se rifiutò. Nel frattempo Mario Pescante prosegue sulla sua strada, e la prende alla larga sui costi che dovranno essere sostenuti per arrivare alla decisione sull'assegnazione dei Giochi  con un progetto credibile.

Le prime stime indicano un costo di 48 milioni di dollari, ma in una intervista al Corriere della Sera Pescante la prende alla larga e giudica la cifra 'sovrastimata', ma anche non completamente assurda. Evidentemente Pescante ha presenti i costi sostenuti per promuovere la Capitale ai Giochi del 20016. D'altra parte Alemanno nella sua ansia di fare tutta sua l'iniziativa dei Giochi per rivalutare la propria immagine appannata e giocare questa carta alle comunali del 2013, non sembra voler tener conto di quella passata esperienza, ma soprattutto delle ragioni per cui la candidatura di Roma non fu accettata e chissà mai che Veltroni non possa dargli qualche suggerimento.

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