Acqua all\’arsenico, si cercano le soluzioni

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La questione della presenza dell'arsenico nell'acqua potabile di alcuni comuni delle province di Latina, Viterbo e Roma è tornata venerdì al centro di un'audizione della commissione Ambiente del Consiglio regionale. Presenti l'assessore Marco Mattei – in rappresentanza anche della presidente Polverini, commissario straordinario nominato dal Governo assente per impegni istituzionali – i presidenti delle Province di Latina Armando Cusani e di Viterbo Marcello Meroi, i gestori e il garante del servizio idrico integrato Raffaele di Stefano, esponenti delle segreterie tecnico operative degli Ato, l'Arpa e tecnici delle Asl coinvolte.

La riunione ha avuto un carattere tecnico per la definizione di quello che è ad oggi lo "stato dell'arte". «Siamo in attesa della decisione della Comunità europea per la richiesta di deroga a 20 microgrammi per litro – ha detto Roberto Carlino (Udc), presidente della commissione Ambiente – ma non c'è dubbio che si debba intervenire comunque subito sulle infrastrutture avendo in mente il limite ben chiaro dei 10 microgrammi stabiliti dall'Unione Europea». L'assessore Marco Mattei, a questo proposito, ha ricordato come le Regioni che originariamente avevano chiesto una de- roga a 20 microgrammi alla Ue la hanno ottenuta. «Sono fiducioso – ha quindi detto durante l'audizione – che la Commissione permetta in tutta sicurezza per 22 mesi ancora la deroga necessaria alla realizzazione delle infrastrutture».

Mattei ha auspicato si possa pervenire a indirizzi uniformi per l'adozione delle ordinanze di regolamentazione dell'utilizzo dell'acqua. Ad oggi, infatti – è stato notato – si registrano differenze da territorio a territorio e ciò potrebbe disorientare la popolazione. La situazione di grave disagio provocata dalle ordinanze di regolamentazione dell'uso dell'acqua è stata stimata, a dicembre, dal presidente del consiglio dei ministri come in grado di colpire 150 mila persone. L'emissione di ordinanze di non potabilità, nell'ordinanza di affidamento di incarico commissariale alla Polverini, è considerata come in grado di determinare uno stato di criticità idricopotabile per l'80% della popolazione della provincia di Viterbo e per una parte di quella della provincia di Latina e di Roma.

Il presidente pontino Armando Cusani – nel sottolineare che solo un quartiere di Cisterna ha un valore sopra i 20 micro- grammi/litro – ha comunicato ieri mattina che sono stati posti in campo interventi infrastrutturali per l'Ato 4 con risorse proprie e senza che ciò possa poi comportare aumenti sulle bollette. All'emergenza si è fatto fronte con la distribuzione di acqua con autobotti o bottiglie nelle scuole. In provincia di Roma, interessati 65 mila cittadini, è stato riferito che nell'Ato 2 c'è un programma di interventi destinato a concludersi nei primi mesi del 2012, mentre l'arsenico è segnalato in 11 comuni con valori tra i 10 e i 20 microgrammi.

Diversa la situazione di Viterbo. Il presidente della Provincia Meroi ha riferito che il problema riguarda 12 comuni con parametri sopra i 20 microgrammi e 26 tra 10 e 20, il resto sono sotto soglia. Per affrontare l’emergenza stanno per essere installate grazie ad un accordo con ditte specializzate delle fontane di acqua depurata. Per gli interventi infrastrutturali invece è stata sottolineata la necessità di finanziamenti ad oggi assenti nelle casse delle amministrazioni. 

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