Un Ufficio di regia per ogni distretto (ufficio di piano), sportello unico di accesso ai servizi, un sistema informativo che collega tutti i servizi e l'intera rete (SISS) e una carta dei servizi sociali. Le risorse per finanziare la riforma sono date da fondi statali e regionali, ma anche immettendo nel sistema in modo organico il patrimonio e le specifiche finalità istituzionali di ogni Ipab.
Questi i contenuti della proposta di legge del Pd per la riforma del sistema dei servizi sociali a livello regionale. Si tratta di istituire una sorta di 118 sociale, un servizio d'emergenza e pronto intervento assistenziale rivolto a persone in difficoltà, in stato di abbandono o privi di assistenza familiare. Prevista anche ospitalità temporanea in alberghi per un periodo non superiore alle 48 ore.
Una riforma che definisce un sistema integrato e universale e solidale dei diritti di cittadinanza e che prevede il coinvolgimento anche dell'Inmp. Secondo la proposta di legge il ruolo centrale spetta ai Comuni e alle Province in collaborazione con la Regione: gli enti locali infatti vengono attribuite tutte le funzioni operative cosi come di programmazione, indirizzo, e coordinamento. La verifica è demandata ad un Osservatorio istituito a livello regionale.