Scatta il piano affissioni, ma non si arresta la lotta all\’abusivismo

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Diciassette anni di affissioni più o meno incontrollate  che hanno trasformato la capitale in una foresta di segnali, cartelli mega e mini e tante irregolarità, oltre a un netto scadimento del decoro urbano, soprattutto nelle periferie.

Con il piano cartelloni appena varato dal Comune arriva quindi una serie di regole certe che potrebbero contribuire modificare, e non di poco, lo scenario urbano.  Il provvedimento non mette certo tutti d’accordo, dal momento che comitati locali come “Cartellopoli” chiedono regole diverse e sanzioni più severe.

Il piano riorganizza la città in zone, esattamente tre: una non urbanizzata di 82mila ettari, dove le affissioni saranno vietate; una cittadina da 47mila ettari dove sono permesse; il centro storico, con Vaticano e Basilica di San Paolo, dove saranno concessi solo  spazi “utili”. E i cartelloni consentiti, inclusi i 4X3 che restano validi, saranno solo di 7 tipi diversi. Secondo i dati del Comune il nuovo piano ridurrà gli spazi pubblicitari della città del 27% , passando dai 220mila mq di impianti odierni a 162mila.

Ovviamente soddisfatto è stato il giudizio di Alemanno: «Con l'approvazione del primo Piano regolatore degli impianti pubblicitari dimostriamo di non avere un atteggiamento flessibile rispetto all'attacco delle associazioni criminali che gestiscono un vero e proprio racket delle affissioni abusive – ha detto il sindaco – Per sconfiggere il mostro dell'abusivismo abbiamo bisogno di un'attività investigativa e si dovrà valutare anche l'introduzione di un nuovo reato».

Il Comune ha affidato il controllo delle violazioni ad alcune squadre specializzate di polizia municipale, e ha intenzione poi di coinvolgere i cittadini nell’indicazione delle irregolarità attraverso un indirizzo email dedicato (segnalazioniaffissioni@comune.roma.it). Ma dai comitati arriva la richiesta di affrontare il nodo della questione, rimasto inevaso in questo nuovo piano: conoscere nel dettaglio e una volta per tutte chi fa le affissioni a Roma, per evitare davvero le irregolarità. Così le associazioni hanno chiesto al Comune di istituire una bando internazionale per affidare la gestione degli impianti a poche società serie e garantite, che aiutino il Comune a rispettare le regole.

Il piano dovrà ora passare attraverso il parere dei municipi per poi tornare in commissione ed essere infine approvato. (5web)

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