Nel Lazio i primi volontari che parlano con i sordi

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La Protezione civile regionale ha i suoi primi 25 volontari in grado di assistere in caso di emergenza anche persone sorde. Per la prima volta in Italia, e record assoluto anche nell’Unione Europea, dei volontari del soccorso sono stati formati dalla Regione Lazio a intervenire nell’emergenza per aiutare una speciale categoria di persone, quelle non udenti, che in Italia sono circa un milione e nel Lazio ben 45mila.

I volontari saranno in grado di comunicare attraverso la lingua dei segni, dire le principali frasi nell’emergenza e capire i segni più diffusi, oltre ad aver ricevuto una formazione complessiva sulla realtà del mondo dei sordi, un universo parallelo calato in un incredibile silenzio.

Così nel pomeriggio sono stati consegnati i diplomi del primo corso dalla stessa presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, della presidente dell’ENS (Ente Nazionale Sordi) e dell’assessore alla formazione Mariella Zezza, oltre ai responsabili della protezione civile regionale.

Il corso, che si ripeterà nei prossimi mesi e formerà in tutto circa 150 volontari nel primo anno, è stato voluto dalla Regione e dall’Ente Nazionale sordi che ha realizzato il programma insieme all’istituto regionale “Jemolo”, l’ente di formazione della Regione Lazio.

La specializzazione dei volontari e la loro capacità di intervenire con capacità precise rappresenta un obiettivo fondamentale che la protezione civile regionale persegue con numerose attivià di formazione. Nel caso delle persone con problemi di sordità si punta ad abbattere le barriere della comunicazione, che diventano un ostacolo gravissimo soprattutto nelle situazioni di emergenza. Per questo la Regione Lazio pensa ad estendere la formazione in questo settore anche a chi opera a vario titolo nei pronto soccorso della regione, dove l’emergenza è all’ordine del giorno.

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