Arrestata la coppia di rapinatori che nel corso del 2010 aveva messo a segno una serie di rapine nelle banche di Roma e Tivoli. i due, R.C. e C.V., lui 50enne e lei di 10 anni più giovane, sono stati individuati e fermati nel pomeriggio di ieri in un bar di via Augusto Terenzi, nel quartiere Tuscolano. Le indagini hanno avuto inizio nel mese di settembre dello scorso anno, a seguito del- la rapina avvenuta ai danni della Cassa di Risparmio di Firenze di via Paisiello, nel quartiere Pinciano.
Le immagini delle telecamere a circuito chiuso dell'Istituto, hanno ripreso un uomo che è entrato nella banca con una cartellina in mano, fingendosi cliente con documentazione da far esaminare. Una volta all'interno, lo sconosciuto ha gettato a terra la cartellina, mostrando una pistola, con la quale ha minacciato i presenti di non muoversi e intimato ai dipendenti di consegnargli il denaro contenuto nelle casse, circa 20.000 euro.
Da indagini immediatamente avviate dalla polizia di Stato, è emerso che il giorno precedente una donna, con una scusa si era intrattenuta all'interno della filiale, scrutando il luogo, per poi andarsene senza aver effettuato alcuna operazione. Tale comportamento, ha indotto gli investigatori della V sezione della Squadra Mobile, che la donna stesse effettuando il sopralluogo preliminare alla rapina. Ulteriori indagini, effettuate anche esaminando le caratteristiche di altre rapine in banca avvenute nell'ultimo anno, hanno permesso di accertare che lo stesso individuo aveva commesso altre rapine, in alcuni casi in compagnia della stessa donna.
Nei confronti R.C. e C.V., identificati grazie a minuziosi dettagli evidenziati dagli agenti, gli investigatori della Squadra Mobile hanno richiesto alle Procure di Roma e Tivoli l'emissione di 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere. All'interno dell'appartamento abitato dai malviventi, gli agenti hanno recuperato parte della refurtiva dell'ultima rapina e sequestrato documenti falsi che servivano a favorire la loro latitanza. I due, sono stati arrestati in esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare ed accompagnati presso il carcere di Rebibbia.