La Casa del Parto è salva e non solo: i fondi stanziati garantiranno al presidio sanitario di funzionare a dovere fino al 2013. Non più progetto sperimentale ma vera e propria struttura sanitaria inserita nel Punto Nascita-Blocco Parto dell'ospedale Grassi di Ostia, questo è quanto emerso dall'emendamento salva-bebè regionale. Le buone notizie per i lavoratori e le mamme che da mesi si battono per salvare "Acqualuce", è arrivata a Natale come un regalo, durante l'ultima seduta-fiume del consiglio regionale del 2010, all'alba del 24 dicembre scorso.
La struttura era stata inaugurata l'8 marzo del 2009 ed aveva ottenuto subito ottimi riscontri tra l'utenza: oltre 200 future mamme si sono rivolte solo lo scorso anno al plesso che permette di partorire in modo naturale e in un ambiente confortevole e familiare. Ben 44 invece i parti avvenuti ad Acqualuce in meno di due anni, con liste di attesa che si allungano e richieste che giungono non solo da tutta la Regione ma anche dal sud Italia. Poi, la scorsa estate erano scaduti i termini della sperimentazione ma la Regione, sollecitata dal neonato comitato per la difesa della Casa del Parto, aveva prolungato il progetto che però sarebbe nuovamente scaduto il 10 gennaio 2011.
Ostetriche, sindacati e mamme con i loro pancioni si erano riuniti diverse volte tra novembre e dicembre 2010 per protestare contro la chiusura del progetto e soprattutto chiedere delucidazioni e certezze alla Regione sul futuro di Acqualuce. L'emendamento alla proposta di legge regionale, n. 122 del 6 dicembre 2010, riguardante le disposizioni collegate alla Legge Finanziaria Regionale, ha non solo salvato la struttura inserita nei giardini del Grassi, includendola come presidio permanente dell'ospedale di Ostia, ma ne ha appunto garantito la futura sopravvivenza. Secondo la delibera approvata, in primis dalla Giunta regionale, infatti, si parla di una prima trance di finanziamento dell'ammontare di 15mila euro per l'anno 2011 e 180mila euro per il biennio 2012-2013, fondi che potranno servire anche per assicurare al presidio sanitario adeguati rinforzi di personale.
La Regione ha infatti dato incarico alla Asl RmD di provvedere gli interventi organizzativi necessari al corretto funzionamento della struttura, organico e attrezzature incluse. Rinforzi che sosterranno il lavoro fin qui svolto dalle ostetriche del Grassi, costrette spesso a fare i salti mortali per coprire i lunghi turni in reparto e poi andare ad assistere le partorienti in arrivo ad Acqualuce.