«Sono letteralmente svuotato: quello che più preoccupa è la considerazione che la democrazia sia in pericolo». Parole di Fausto Servadio, sindaco di Velletri e presidente della conferenza dei sindaci dei Castelli romani. Quanto accaduto ieri mattina in Regione quando ben 25 sindaci hanno atteso invano per più di un’ora e trenta di essere ricevuti dal presidente Renata Polverini prima di essere fisicamente impediti all’ingresso nella zona degli uffici, è considerato gravissimo. «Siamo stati caricati e questa credo che sia una cosa di inaudita gravità. Sono mesi che attendiamo un incontro col governatore, che stimavo, per parlare di sanità. Il Piano di riordino è nato senza consultarci ma adesso vogliamo dei chiarimenti e credo siano dovuti a noi ma soprattutto ai cittadini». Con Servadio presenti di fronte al grande palazzo della Regione, sulla Colombo, anche i sindaci di Frascati, Albano Laziale, Rocca Priora, Rocca di Papa, Colonna, Lanuvio, Genzano, Pomezia. «Il direttore generale Ronchi mi ha promesso che nelle prossime ore avrei ricevuto una telefonata da parte della Polverini, mi auguro che mantenga la promessa», conclude. «Fatti di una gravità inaudita, è incredibile pensare che il governatore di una Regione si rifiuti di ricevere 25 sindaci – con i quali dovrebbe avere un rapporto di stretta collaborazione – ed anzi provveda a chiamare la forza pubblica nel timore non so di cosa. Noi continueremo la nostra battaglia», aggiunge il sindaco di Frascati, Stefano Di Tommaso.
Durissimi sull\’episodio di ieri mattina i commenti del presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, e del consigliere regionale Carlo Umberto Ponzo. «L\’identificazione dei sindaci che hanno manifestato davanti alla sede della Regione Lazio – sottolinea Zingaretti – è un atto gravissimo, anche in considerazione del fatto che si tratta di rappresentanti delle istituzioni eletti dai cittadini e che quindi sono espressione e voce della comunità. A tutti loro voglio esprimere la mia solidarietà – conclude – perché in un Paese democratico la libertà di espressione è un diritto intoccabile, che nessuno può limitare o sopprimere. Ogni tentativo di impedire a qualcuno di manifestare le proprie idee dovrebbe meritare, dunque, la condanna unanime da parte di tutte forze politiche».
«Nella storia di tutti i Governi regionali – aggiunge Ponzo -, non era mai successo che i sindaci non venissero ricevuti dal presidente, per di più per un problema tanto importante quale la sanità. Anzi, sono stati chiamati i carabinieri per allontanarli e dopo si è aggiunta la polizia che li ha identificati, uno per uno. Questi comportamenti – conclude – non possono più ripetersi, sono inaccettabili: mi auguro che il presidente Polverini possa provvedere già da subito, fissando nella propria agenda un incontro con i sindaci».
Del Piano si parla, ovviamente, anche a Monte Compatri. «La scelta dei Presidi Territoriali di Prossimità può risultare vincente – sostiene il sindaco del Pdl, Marco De Carolis – se nella nostra regione riuscissimo a ridurre i ricoveri ospedalieri e le giornate di degenza inappropriate sostituite da cura, assistenza e monitoraggio eseguite in regime residenziale». L’obiettivo insomma è integrare i Ptp alle strutture ospedaliere. «Le prese di posizione nette e spigolose – aggiunge De Carolis – non servono al dialogo e alla concertazione». Per De Carolis non doveva essere fatta la promessa del Nuovo Ospedale di Ariccia, ma andavano rafforzati i nosocomi di Marino e Frascati. «Sediamoci ad un tavolo affinché nessuno dei due esca depotenziato dai tagli necessari imposti dal Ministero». Agli antipodi il pensiero del consigliere comunale del Pd, Francesco Ferri secondo il quale lo spostamento del pronto soccorso da Frascati a Marino è un «regalo all’amico Palozzi in vista delle elezioni comunali. Nel primo semestre del 2010 oltre 16.000 persone provenienti dai comuni limitrofi hanno avuto accesso al Ps di Frascati, di cui più di 900 persone da Monte Compatri. Ma De Carolis rimane in silenzio e non partecipa al sit-in di ieri davanti alla Regione. La politica su questioni così delicate deve restare fuori: siamo pronti a qualsiasi forma di protesta per difendere la salute pubblica e soprattutto la dignità dei cittadini».
Tiziano Pompili