«Anche se questi bimbi sono nati in Italia è sbagliato considerarli non stranieri». Queste le parole pronunciate ieri dall’assessore capitolina all’Istruzione Laura Marsilio, durante una visita in occasione dell\’apertura dell\’anno scolastico alla scuola del Municipio VI Carlo Pisacane di Roma, che conta un\’alta percentuale di alunni stranieri. Parole gravi, secondo molti, perché contraddicono apertamente la nostra Costituzione, secondo la quale, come è noto, ogni cittadino che nasce e risiede nel nostro paese è italiano. L’assessore ha anche specificato meglio il suo pensiero dicendo che «Non è solo un fatto anagrafico ma è una questione culturale». Per questo motivo per la Marsilio «È bene che questi bambini nati in Italia possano convivere con quelli di origine italiana. Si favorisce un sentimento di appartenenza se a loro viene data l\’opportunità di stare anche con gli italiani».
La bufera politica scoppiata dopo queste affermazioni ha costretto lo stesso sindaco Gianni Alemanno a intervenire, rettificando le parole del suo Assessore. «L\’assessore si è espressa male in chiave istituzionale e legislativa – ha detto il primo cittadino della capitale – sappiamo che in Italia non esiste il diritto di cittadinanza in base alla nascita: voglio dire con chiarezza che tutti i bambini che nascono qui sono un patrimonio per questa città, e quindi non mi sento di definirli stranieri».
Per Marco Piccoli coordinatore del Pd Roma, Roma non merita di essere amministrata da chi rasenta ideologie razziste «Alemanno deve ritirarle immediatamente le deleghe. Anche per Luigi Nieri, capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà in Consiglio regionale “Le dichiarazioni dell’Assessore sono incompatibili con qualsiasi incarico nelle amministrazioni pubbliche e democratiche».
Mentre per l\’assessore alle Politiche sociali della Provincia di R. Di parere completamente diverso
Ma c’è anche chi è d’accordo con l’assessore «Il semplice fatto che un bambino sia nato in Italia – dichiarano in una nota Maurizio Politi, Daniele Rinaldi e Flavia Siviero, consiglieri del Municipio Roma 6, – non significa che possa essere considerato cittadino italiano, perché prioritaria deve essere sempre l\’interiorizzazione dei valori e dei principi che sono alla base della Nostra Carta Costituzionale e delle nostre leggi».
Ma per Giammarco Palmieri, presidente del Municipio VI e Fabrizio Ferretti, Presidente della Commissione Scuola del Municipio: «il rischio che vediamo dopo le ultime parole dell\’assessore sia quello che tanti bambini si sentano ospiti indesiderati nel Paese in cui sono nati e perdano la fiducia nel proprio futuro».
Francesca D’Amico