Il futuro si fa sempre più incerto per i 122 dipendenti a rischio della Playtex di Pomezia. Il 4 giugno scorso, il gruppo Dba ha annunciato l’avvio della procedura di mobilità relativa ai lavoratori assunti presso lo stabilimento pometino. «La decisione di riorganizzare a livello nazionale le attività di commercializzazione e distribuzione di tutti i marchi destinati al mercato italiano rientra nel più ampio processo di riorganizzazione che Dba Group sta approntando a livello europeo», avevano fatto sapere i vertici aziendali in un comunicato. L’azienda, almeno secondo la proprietà, deve fronteggiare una situazione di mercato particolarmente impegnativa, «con i mercati di riferimento che sono ormai maturi, con tassi di crescita lenti o in calo, e con la concorrenza delle private label che si fa sempre più forte, grazie ad un’offerta di prodotti di crescente rapporto qualità-prezzo». Tutti questi fattori renderebbero necessaria e improrogabile una revisione dei modelli di business adottati. Il piano di riorganizzazione si fonda sulla necessità di operare in Italia attraverso un’unica struttura, con la conseguente centralizzazione di tutte le funzioni presso la sede di Grassobbio, che sarà anche sede del marketing strategico e del design per i marchi Lovable e Fila e di uno dei centri di eccellenza per la ricerca e sviluppo per alcune categorie di prodotto. «Questa riorganizzazione – continuava la nota – permetterà all’azienda di recuperare risorse che saranno investite sul mercato italiano per sostenere lo sviluppo dei vari marchi». L\’azienda dichiara «il proprio impegno a trovare la migliore soluzione per tutti i dipendenti del sito di Pomezia, e in tal senso di prevedere per i lavoratori laziali opportunità occupazionali presso la sede Grassobbio, che saranno discusse con le parti sociali nel corso della procedura». Insomma, il trasferimento o il licenziamento. A questo proposito, nel corso delle prossime settimane, si terranno nuovi incontri con i rappresentanti sindacali secondo quanto previsto dalla legislazione italiana e dalle procedure in materia. Comprensibile la dura condanna da parte dei sindacati. «L’azienda Dba ha comunicato l’attivazione delle procedure di mobilità per i 122 lavoratori dello stabilimento Playtex di Pomezia, che proseguiranno con i presidi e il blocco delle merci in uscita», è scritto in una nota della Cgil-Cdlt Pomezia, Castelli, Colleferro, Subiaco. «L’avvio delle procedure – dichiara Giuseppe Cappucci, segretario generale della Cgil-Cdlt – mentre si era in attesa della convocazione di un tavolo presso la Regione Lazio e dopo le lettere di Provincia e Comune, è un atto grave e scorretto da parte dell’azienda. Noi ribadiamo le perplessità su tutta l’operazione, e vogliamo sapere le vere motivazioni per cui si vuole chiudere la Playtex di Pomezia. Il Piano industriale parla solo di tagli, mentre aleggia lo spettro che ci sia solo la tendenza di chiudere i siti laziali e spostare tutto al Nord. È anche per questo – conclude Cappucci – che chiediamo alla politica e alle istituzioni di sostenere i lavoratori e le loro lotte in difesa del posto di lavoro. Si tratta di una battaglia su cui si gioca il futuro dell’intera area».
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