L’ipotesi era preventivabile ma non così presto. A distanza di appena tre mesi dall’ultima emergenza, c’è di nuovo mancanza di liquidità nelle casse del Gaia. I 600mila euro stanziati in extremis dai Comuni debitori sono già finiti e i debiti sono ancora tanti. Ammontano a oltre 11 milioni e riguardano almeno 7 Comuni della Provincia di Roma e Frosinone. Valmontone, Frascati, Fiuggi e Subiaco i più morosi ma oggi è azzardato delineare un quadro preciso. Neanche i sindacati conoscono in dettaglio la situazione perché è ormai un mese che non si ha contatti con la direzione aziendale. L’ultima comunicazione “ufficiale” è arrivata martedì scorso per via telefonica, in cui si faceva presente l’impossibilità a erogare “le retribuzioni afferenti la mensilità corrente di maggio”. Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno così prontamente inviato una lettera per la richiesta urgente di un incontro volto ad approfondire le cause di tale impedimento. Secondo quanto dichiarato dal segretario regionale dell’Ugl, Remo Cioce, i pagamenti dovrebbero avvenire entro il 3 giugno ma è tutto da verificare.
«Alle Autorità in indirizzo si richiede contestualmente di attivarsi urgentemente affinché sia garantito ai lavoratori il diritto alla retribuzione – si legge nella missiva – Si trova altresì l’occasione per richiedere di essere finalmente informati sullo stato delle procedure di cessione dell’azienda».
Cessato il pericolo della chiusura, dopo il prolungamento del contratto da parte dei sindaci soci, ora si guarda al futuro societario.
Sono tre i bandi approvati dal ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola per la cessione del consorzio Gaia in amministrazione straordinaria da quasi tre anni. Due riguarderebbero le società del gruppo che operano nel frusinate e cioè la Fema Sud per la quale è prevista la definitiva liquidazione e la Sari per la quale è invece previsto la ricerca di un acquirente. Il terzo, il più ampio e anche il più complesso è quello relativo al consorzio Gaia, a sua volta è diviso in due parti. La prima è relativa alla cessione di cinque società del gruppo e sotto diretto controllo del commissario straordinario: Agensel, Gaiagest, Mobilservice ed E.P. Sistemi e Gaiser.
La seconda parte di questo bando interessa invece le proprietà immobiliari di Gaia, cioè il mattatoio comunale di Olevano Romano, alcuni immobili in Colleferro e il complesso della Fonte Meo a Gavignano, un autentico polmone verde con due sorgenti di acqua purissima di grande valore.
L’eventuale compratore potrà acquisire il pacchetto depurato soprattutto dai debiti che resteranno a carico del commissario straordinario il quale però a sua volta resterà proprietario anche dei crediti. Per i circa 500 dipendenti è previsto il mantenimento dei livelli occupazionali per almeno due anni. Resta però da decidere il futuro di alcune società come Agensel e Gaiagest di cui è stata annunciata la dismissione delle attività.