Sotto sequestro preventivo il porto turistico di Nettuno

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 Sotto sequestro il porto turistico “Marina di Nettuno”. Una trentina i cartelli posti ieri dalla Polizia Giudiziaria dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Anzio e dalla Polizia Municipale, su ordine della Procura della Repubblica del Tribunale di Velletri. “Area portuale sottoposta a sequestro preventivo su disposizione dell’Autorità Giudiziaria”, questa la chiara dicitura sui sigilli. Su motivazione e stato dell’inchiesta, in mano al Sostituto Procuratore Giovanni Taglialatela, vige per ora il massimo riserbo, ma sembra probabile che il filone delle indagini segua a distanza di due anni, quello avviato sulla struttura definita all’epoca, nel 2008, l’<ecomostro> di Nettuno, lo stabile di cinque piani, che avrebbe dovuto ospitare anche la camera iperbarica, contro cui si erano scagliate le associazioni ambientaliste. Già due anni fa alcuni sigilli erano stati posti su parte delle strutture del porto, poi le indagini, tra ricorsi e discussioni scaturite nelle assisi del consiglio comunale, erano proseguite: recentemente la Procura stava valutando le autorizzazioni dell’area ed aveva predisposto il dissequestro delle opere più recenti, per permetterne poi la demolizione. Diverse ora le strutture inaccessibili, comprese le entrate agli ormeggi. Grande lo sconcerto ieri sia negli uffici della Marina di Nettuno, che tra i diportisti che non possono accedere alle imbarcazioni, visto che i cartelli chiariscono come “chiunque si immetterà nell’area sottoposta a sequestro, risponderà ai sensi dell\’articolo 349 del Codice di Procedura Penale con l’arresto facoltativo in flagranza di reato”. L’amministratore delegato del porto turistico, nonché consigliere comunale, Giuliano Valente, è stato nominato come custode giudiziario.


Valeria Costantini

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