È stato rinvenuto ieri mattina, sulle sponde del Tevere, il corpo di Antonio Mazzolenis, il 62enne scomparso il 1 aprile a Fiumicino. L’uomo era stato visto l’ultima volta sulla sua barca, la Elisir, ormeggiata presso il cantiere navale Nautilus, situato a pochi metri dal Ponte della Scafa. Secondo la ricostruzione degli eventi effettuata dai Carabinieri e dalla Capitaneria di Porto, il pensionato aveva trascorso il pomeriggio di giovedì insieme ad alcuni amici sul natante; nella tarda serata la convivente del 62enne, allarmata per il mancato rientro del compagno, si era rivolta al commissariato di Polizia di Fiumicino. Da quel momento erano scattate immediate le ricerche per terra e per mare dell’uomo, protrattesi per quasi una settimana. I mezzi della Guardia Costiera di Fiumicino avevano perlustrato ogni anfratto della costa ed i sommozzatori dei Vigili del Fuoco avevano scandagliato i fondali del fiume, senza però riuscire a trovare il cadavere. Ieri mattina intorno alle 9.30 una motovedetta dei Carabinieri di Ostia ha avvistato il corpo sulla riva sinistra del Tevere, a ridosso di via delle Petroliere, in zona Idroscalo. Antonio Mazzolenis aveva ancora in tasca il portafoglio con all’interno i documenti, le chiavi della Fiat rimasta parcheggiata al cantiere ed il cellulare. I militari sono rimasti a vegliare sul 62enne, recuperato dalle acque e trasportato in un cantiere navale adiacente al luogo del ritrovamento, fino all’arrivo del medico legale che dovrà accertare le cause del decesso: il cadavere non presentava comunque segni di violenza evidenti. Sembra confermata dunque l’ipotesi iniziale, secondo la quale l’uomo, già colpito da un ictus anni fa, avrebbe avvertito un malore, mentre lavorava sulla sua barca, e sia tragicamente caduto in mare.
Valeria Costantini