Videocon, gli indiani firmano la cessione

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 Ora è ufficiale: la SSIM rileverà il sito di Anagni. Ieri pomeriggio è stato firmato al Ministero dello sviluppo economico l’atteso accordo preliminare per la cessione dello stabilimento della ex Videocon. La proprietà indiana, che aveva definitivamente chiuso le attività a gennaio, ha assunto l’incarico di coprire il debito pregresso dell’azienda. Il gruppo arabo-cecoslovacco della SSIM ha garantito da parte sua lavoro per tutti i 1400 lavoratori in cassa integrazione. Si parla di nuove tecnologie per la green economy ma per conoscere i dettagli dell’offerta bisognerà attendere metà aprile per un nuovo incontro con i sindacati per discutere sul piano industriale. Nel frattempo il Ministero dello Sviluppo economico ha prorogato la cassa integrazione fino ad agosto per far fronte all’emergenza sociale che aveva portato la scorsa settimana al suicidio di un lavoratore di Sgurgola. Si evita così l’avvio delle procedure di mobilità il che avrebbe voluto dire licenziamento. Il presidio in azienda continuerà a oltranza ma è stato sicuramente tirato un sospiro di sollievo. «Si tratta di un accordo storico che evita sicuramente il licenziamento dei lavoratori – spiega Silvio Campoli della Filcem-Cgil – Un impegno serio in cui il Governo e il Ministero hanno offerto la loro garanzia. Ora – continua il delegato – non ci resta che valutare il piano industriale ma il primo passo verso il salvataggio crediamo sia stato fatto.»

Tra i lavoratori è invece il momento della solidarietà. E’ partita negli ultimi giorni su Facebook la campagna per istituire un fondo sociale a sostegno delle famiglie in difficoltà. Il post “Tutti uniti per la Videocon” è stato ideato da Emanuela Fratarcangeli, dipendente dello stabilimento.

 

                                                                                                             Carmine Seta

 

 

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