La segnalazione del cittadino Simone Gradozzi del Comitato “Bufalotta senza Adsl” è di quelle che dovrebbero far riflettere le amministrazioni circoscrizionali e comunali. Una grande fetta del IV Municipio, l’area di Settebagni, Bufalotta e Cinquina fino al Centro Commerciale Porta di Roma, non ha l’ADSL, la connessione veloce a Internet.
«Un problema che diventa sempre più pesante e sempre più indice di frattura tra la città e la periferia per quanto riguarda la crescita tecnologica e lo sviluppo», sostiene Gradozzi.
«Abbiamo ormai appreso (con impotenza e arrendevolezza) la logica della Telecom, che non è un’impresa ‘umanitaria’ o una società che deve fornire servizi ai cittadini, ma fa solo ciò che le conviene e a quanto pare non le conviene portare l’ADSL in zone di Roma grandi più di Bologna o Firenze, come ad esempio il nostro IV Municipio, coperto a macchia di leopardo».
Tra le grandi zone scoperte in questione ci sono Bufalotta e Cinquina, quartieri a nord-est della capitale, in continua espansione edilizia e commerciale. Sono sorti molti centri commerciali: Dima Shopping Bufalotta, la seconda Ikea di Roma, fino al mega centro di Porta Di Roma, divenuto ormai, come tutti gli agglomerati commerciali di questo tipo, vero polo di aggregazione vissuto tutta la settimana da migliaia di persone. Nelle zone in questione cola cemento in continuazione: circa 30.000 nuovi appartamenti, ma l’ADSL non arriva. Palazzoni venuti su in barba ai regolamenti che prevedevano prima la costruzione di una ferrovia o di una metropolitana e solo dopo la creazione di un quartiere nuovo. L’ADSL consente di accedere a banda larga a Internet e, poiché Fastweb sta portando in tutta Italia addirittura la fibra ottica (ancora più rapida tanto che si possono vedere tutti i canali di Sky senza impianto satellitare tramite Fastweb), ma non intende portarla in queste zone, l’unica alternativa per connessioni veloci sarebbe l’ADSL della Telecom, considerata ormai da tutti il “minimo sindacale” per un’abitazione, un po’ come l’acqua, la luce, il gas. Peccato che pure questa, nel Municipio IV, sia un’utopia. «L’arretratezza delle strutture – sostiene Francesco Pirillo, presidente del Comitato – però permette accessi che di professionale hanno ben poco. Un esempio: per aggiornare un software o spedire documenti a un cliente servono ore e ore di connessione, se non giorni. Con la banda larga questi tempi sono ridottissimi».
Franco Interlenghi, amministratore delegato Fastweb Lazio, dice la sua: «I cittadini del IV Municipio potranno dormire sogni tranquilli. La Regione Lazio sottoscriverà una convenzione con il centro Universitario di Ricerca sull’Ingegneria delle Piattaforme Informatiche per la realizzazione di un supporto tecnico allo sviluppo della Banda Larga in tutte le zone del Lazio. Fastweb metterà a disposizione le proprie strutture, per sanare i problemi».
L’intesa in questione rientra nel contesto delle azioni per l’attuazione del Piano Operativo laziale per la diffusione della Banda Larga, per il quale Fastweb ha finanziato interventi strutturali per l’estensione del servizio, fattore essenziale di competitività nelle aree a cosiddetto “fallimento del mercato”, dove cioè i tradizionali fornitori sono poco propensi a investire per la scarsa convenienza in termini di ritorno economico. Nell’attesa di futuri sviluppi, segnaliamo un’iniziativa del Comune di Roma e della Regione Lazio: viene proposta come “censimento delle difficoltà”, per avere un “Adsl per tutti”. Viene messo a disposizione un “Modulo di segnalazione divario digitale” da compilare per fornire a queste istituzioni un quadro chiaro dei casi in cui i cittadini non possono attivare l’Adsl per ostacoli tecnici. Ulteriori informazioni sul sito del Comune di Roma.
Federico Ligotti