Il mercato è un punto di incontro fondamentale per una comunità pacifica come quella islamica romana, che si ritrova lì ogni venerdì prima di andare a pregare. Il posto è anche frequentato – soprattutto a pranzo – da professionisti che lavorano in zona. «Avvocati, impiegati e altri lavoratori spesso vengono a mangiare da noi un kebab o un cous cous, perché spendono meno che nei bar della zona», spiega Hamid. Insomma, un mercatino a tutti gli effetti, che mai ha creato problemi di alcun genere. Ci si chiede allora cosa aspetti il Municipio per emanare una delibera che risolva la questione, anche imponendo standard igienico-sanitari più elevati nell’interesse dei cittadini.
A sentire le dichiarazioni dei consiglieri, sembrano tutti d’accordo sulla regolarizzazione. Di concreto, però, mai nulla da 15 anni a questa parte. Siamo in campagna elettorale: che regolarizzare un mercato musulmano in questo periodo sia controproducente per qualcuno?
Gian Marco Milardi