Allargamento della Tiburtina, l’attesa infinita: prima uno stop di due anni, poi una modifica in corso

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 Via Tiburtina è l’importante arteria che collega la periferia est della capitale al centro di Roma e che ospita la storica area industriale della Tiburtina Valley. Ma è, anche, una delle vie più trafficate di Roma. Per anni i cittadini hanno chiesto una soluzione all’invivibile condizione dei residenti e dei tanti cittadini che, ogni giorno, per recarsi in ufficio devono trascorrere delle ore incolonnati nel traffico. Il tanto atteso intervento arrivò nel 2005 con un finanziamento di 97 milioni di euro. Era il 19 ottobre quando venne approvato il progetto definitivo per l’adeguamento e l’allargamento della via Tiburtina, da Rebibbia a via di Marco Simone: l’ultimo atto necessario per poter poi indire la gara d’appalto, prevista per novembre 2005, dopo che la Regione il 5 agosto aveva, già, approvato la variante urbanistica al Piano Regolatore. Nel frattempo partirono gli espropri dei terreni. L’inizio dei lavori era previsto ad aprile 2006, la conclusione verso la fine del 2008. Il progetto approvato prevedeva due corsie per ogni senso di marcia con corridoio della mobilità sulle laterali, 4 “anelli” di viabilità collaterale (9 km per permettere di attraversare la Tiburtina evitando lunghi giri ed ingorghi) e 8 aree-parcheggio (circa 800 posti auto). A giugno 2006 venne approvato il primo appalto ma dopo vari annunci, inaugurazioni e proclami di inizio lavori, ci fu il primo stop di due anni a causa del ricorso effettuato, e vinto, dalla seconda arrivata alla gara.

Nel frattempo sono passati altri due anni. Siamo arrivati al 2010 e il tanto atteso intervento non si è, ancora, concretizzato. I cittadini infuriati chiedono spiegazioni: «I lavori – fa sapere Andrea Acchiardi – assessore ai trasporti e mobilità del V Municipio –  sono iniziati con sei mesi di ritardo (metà 2009) rispetto all’avvio previsto per novembre 2008, a seguito dei noti motivi (contenzioso con le Belle Arti da parte della Giunta di destra e la richiesta di intervento della Protezione Civile). Ad oggi sono quasi fermi, perchè la Giunta comunale sta modificando il progetto e lo sta facendo a lavori iniziati. Le modifiche prevedono che il corridoio centrale per i mezzi pubblici venga eliminato, con spostamento del transito sui lati delle carreggiate, facendo un notevole passo indietro rispetto al progetto innovativo varato dalla Giunta Veltroni, dove si dava apertura importante al trasporto pubblico».

«Al di là dei costi aggiuntivi che comporterebbe tale modifica –interviene il presidente del V Municipio, Ivano Caradonna – lo spostamento non ha senso, perchè se al centro della carreggiata i mezzi pubblici impiegano dai 7 ai 10 minuti stimati per tratta, che non è poco, figuriamoci ai lati, con tutte le intersezioni che ha la Tiburtina. Va da sé – conclude Caradonna – che questa variante non è passata per il Consiglio del V Municipio, che risulta competente per territorio e che negli anni scorsi ha concorso e approvato il progetto che era in corso di realizzazione».

L’assessore Acchiardi ed il presidente Caradonna fanno sapere di aver scritto una lettera al sindaco di Roma per contestare questa modifica e per richiederne, almeno, il vaglio del Consiglio municipale.

 

                                                                                      Di Alessia Maestà

 

 

 

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