Ancora una settimana per scoprire se sarà confermato lo stato di emergenza. Nel frattempo i rappresentanti sindacali hanno più volte confermato che non firmeranno mai una Cassa Integrazione in deroga presentata in questo modo. "La nostra azienda è sempre stata in salute – affermano – eccezion fatta per i noti fatti dello scorso marzo, non comprendiamo quindi la richiesta di ammortizzatori sociali. Ci sono aziende che realmente hanno bisogno di questi interventi e fanno fatica per averli. Noi non andremo mai a firmare una Cassa Integrazione presentata in questo modo". Le vicende di marzo scorso che hanno portato i termovalorizzatori di Colleferro sulle pagine dei giornali di tutto il Paese sono state riprese anche da alcuni lavoratori che hanno voluto commentare la notizia della Cassa Integrazione. "Abbiamo collaborato con le forze dell\’ordine al tempo delle indagini sul materiale bruciato negli impianti di Colle Sughero – ci dicono alcuni operai – e questo sarebbe il riconoscimento. Abbiamo agito per la salute della città e dei cittadini e ora il problema sarebbe la mancanza di cdr? Non ci vediamo chiaro in questa vicenda e vorremmo sapere di più dall\’azienda, come vorremmo una maggiore vicinanza da parte della politica".
Intanto l\’unica cosa certa che sappiamo è che il 21 gennaio era già stato fissato un incontro presso l\’assessorato al Lavoro della Regione Lazio, per la verifica delle procedure di mobilità, mentre sul tavolo si dovrà discutere anche di questa ipotetica Cassa Integrazione.
"Tale procedimento è impensabile e dobbiamo avere delle spiegazioni plausibili dal Commissario Straordinario che era stato chiamato per risanare l\’azienda, ma non si sa in quale direzione esso voglia procedere – ancora il commento dei rappresentanti sindacali – mentre siamo costretti a vedere persone che a marzo sono state indagate girare per gli impianti e percepire ancora profumati stipendi".