Attendono che oggi venga depositata la sentenza del Tribunale di Tivoli le 32 famiglie del residence “La Selva” di via Moscatelli 440 che rischiano di perdere le loro case, realizzate abusivamente secondo la Procura tiburtina che due anni fa mise sotto sequestro le abitazioni e che il due novembre scorso ha emesso una sentenza di primo grado con cui 13 persone sono state condannate per le irregolarità commesse e che da oggi avranno due mesi di tempo per ricorrere in Appello in caso contrario la sentenza diventerà esecutiva e il giorno dopo le case verranno acquisite dal Comune di Mentana. Una situazione che rischia di diventare esplosive per le 32 famiglie che nel 2003 hanno deciso di acquistare quelle villette e che adesso rischiano di trovarsi da un giorno all’altro senza un tetto sopra la testa. Si dicono pronti a tutto anche a incatenarsi e a bloccare la strada perché si riesca a sanare la situazione, alcuni ipotizzano di ricorrere a vie legali, altri si sono rivolti ai carabinieri, che ben conoscono la vicenda, per capire cosa meglio fare e intanto si sono costituiti in un comitato. Una vicenda che ripercorre quella delle famiglie di Riano che per gli stessi motivi una settimana fa si sono radunati in protesta sotto Palazzo Chigi. In questi giorni , in attesa anche di sapere come il Comune mentanese intenda muoversi, gli inquilini del residence “La Selva” si stanno incontrando per decidere le strategie da mettere in campo, sedici su trentadue hanno consultato dei legali e sono pronti ad una azione legale per cercare di evitare la confisca, non tutti però hanno i soldi per rivolgersi ad un avvocato, inoltre se nessuno dei condannati ricorre in Appello loro non hanno possibilità di rientrare nella causa. Insomma alla fine rischiano di pagare solo loro le 32 famiglie che da quando è iniziata la vicenda , dicono, hanno perso sonno e tranquillità e che rischiano di vedere sparire i sacrifici di una vita, tra mutui e altro, e il sogno di avere acquistato una casa.
Adriana Aniballi