E\’ morto ieri il radiologo di Anzio ricoverato da venerdì scorso allo Spallanzani di Roma, perchè contagiato dal virus dell’influenza H1N1. Si tratta di Maurizio Scavizzi, 58 anni, tecnico degli Ospedali Riuniti Anzio Nettuno. La notizia della sua morte è arrivata ieri mattina ai colleghi, comunicata da una delle due figlie. Subito sono intercorse numerose telefonate con lo Spallanzani, che ha confermato la diagnosi. In una nota, lo Spallanzani ha comunicato che Scavizzi era giunto al nosocomio con una polmonite bilaterale, e 48 ore dopo era stato trasferito nel reparto di rianimazione, dove era stato assistito con ventilazione artificiale. Successivamente, era sopravvenuta una grave insufficenza renale, che aveva richiesto l\’utilizzo di depurazione extracorporea ed infine, causa della morte accertata con una TAC, un grave insulto vascolare tronco encefalico. Probabilmente, come in altri casi riscontrati in Italia, la virulenza è stata aggravata dal fatto che Scavizzi fosse obeso, fumatore e da tempo sofferente di diabete, quindi rientrava nei casi a rischio. Il tecnico radiologo aveva cominciato la sua attività nell’ex ospedale Barberini di Nettuno, passando poi a quello unificato quando era stata realizzata la struttura ad Anzio. I suoi colleghi di lavoro lo ricordano come un uomo sempre gioviale e allegro, e la notizia della sua morte ha lasciato tutti costernati. "Maurizio – spiegano in radiologia – era molto attaccato al suo lavoro. Era venuto a lavorare anche con la febbre, come può capitare a volte a molti. Nessuno aveva pensato al virus, in un primo momento. Ma le sue condizioni sono diventate più serie e con il test è arrivata la conferma che si trattava dell\’influenza H1N1". Due giorni fa sembrava che stesse migliorando: aveva iniziato anche a respirare autonomamente. Evidentemente, però, non era così. “Siamo molto addolorati per la sua morte” dicono tutti i colleghi, che cercheranno anche di aiutare le due figlie, una ragazza di 16 anni e una di 23 che, con la morte del padre, sono rimaste sole. Scavizzi, che abitava con le due figlie ad Anzio, era infatti vedovo da qualche tempo. La notizia della sua malattia era stata confermata ufficialmente dalla Asl Rm H nel corso della conferenza stampa tenuta il 2 novembre dal direttore generale della Asl, Alessandro Cipolla, e dal direttore sanitario aziendale, Vittorio Amedeo Cicogna. “Siamo costernati per la morte del nostro collega – dice l’ufficio stampa della Asl – non pensavamo ad un decorso così grave e rapido. Invitiamo però a non creare allarmismi, dato che i fattori di rischio sono espressamente indicati dai protocolli su incidenza e trattamento del virus”.
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