La notizia non è ancora ufficiale ma si avvalora ogni giorno di più la tesi dell’unica offerta di Ecomed, società partecipata da Ama e Acea, per l’acquisizione di Gaia.
L’offerta sembrerebbe lungi dalla base d’asta, pare circa la metà (80 milioni di euro) ma il condizionale è d’obbligo. Le prime indiscrezioni parlano dell’avvio di una trattativa privata così come disposto nell’accordo prima del bando. L’auspicio dei lavoratori e dei rappresentanti sindacali è quello di mantenere compatto il gruppo Gaia. In questo momento di attesa per l’ufficialità della notizia i lavoratori sperano che qualsiasi tipo di acquisizione venga compiuta dall’esterno: «l’essenziale non spezzettare il gruppo così da salvaguardare l’occupazione nella sua totalità». Soddisfazione convinta è stata invece espressa dall’onorevole Renzo Carella, uno dei primi sostenitori dell’ipotesi pubblica. «Gaia deve rimanere in mano pubblica – dichiara il rappresentante del Pd – E’ una tesi che sostengo da diverso tempo nonostante gli attacchi politici avversi e le sponsorizzazioni ambigue di soggetti privati. Mi conforta la solidità economica di un’azienda radicata nel territorio come Acea e l’esperienza consolidata in ambito ambientale di Ama. Mi auguro – aggiunge Carella – che nella fase di concretizzazione dell’offerta venga presa in considerazione tutta la filiera dello smaltimento dei rifiuti a cominciare dalla raccolta differenziata rimasta troppo indietro nel nostro territorio. Infine vorrei rivolgere un appello ad Ama e Acea affinché prendano in considerazione anche la partecipazione azionaria dei Comuni, che dovranno assumere responsabilmente le sorti di un’azienda che gestisce un servizio utile per l’intera collettività.»