S’è giocato a rimpiattino, l’altra sera, nel Consiglio comunale che ha dato il là alle procedure del dissesto finanziario. Una pagina nera, per la città di Velletri, che i politici hanno vissuto rimpallandosi le accuse sulla responsabilità. Improntato al realismo, non senza barlumi di fiducia, l’intervento del sindaco Fausto Servadio, che con la sua relazione ha preceduto la discussione sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio. Dall’opposizione forti critiche all’operato di una maggioranza accusata di non essere stata all’altezza della situazione e di aver fatto confusione sui conti. Da qui la richiesta, non accettata, di prorogare di almeno 20 giorni la discussione sugli equilibri, tentando, proprio in extremis, di salvare il salvabile. Ben più pragmatico il primo cittadino, che ha rispedito al mittente le accuse di un centrodestra ritenuto il principale artefice dell’attuale sfacelo economico.
“Nonostante le iniziali difficoltà – ha premesso Servadio – abbiamo proceduto alla riduzione della spesa corrente, razionalizzando gli spazi e presentando la disdetta di diversi fitti passivi. L’attività non si è di certo conclusa – ha aggiunto – e i benefici li avremo non prima del 2010. Alcune operazioni esecutive nei confronti dell’ente comunale hanno aggravato una situazione già critica, ma Velletri ripartirà proprio dal dissesto, un atto che ho cercato di evitare sino all’ultimo, ma che ora rappresenta la soluzione migliore per la rinascita della città”.
“State giocando coi numeri ed il Prefetto lo confermerà”: dura la reazione dell’opposizione, che per bocca di Gianni Cerini ha messo in rilievo la mancata presentazione del Consuntivo, con la conseguente impossibilità, “in assenza di numeri certi”, di poter condividere le procedure di dissesto. “Ci sono molti aspetti contraddittori in quello che dice l\’Amministrazione – ha riferito il capogruppo dell’Udc Gian Luca Trivelloni – visto che a distanza di tre mesi le cifre si sono modificate in maniera esagerata”.
Dopo un batti e ribatti protrattosi per ore la seduta si è conclusa con l’approvazione della delibera da parte della maggioranza e l’astensione corale dell’opposizione.
Daniel Lestini