Chiuso da due mesi in carcere solo per essere stato trovato in possesso di hashish.
E’ successo a Monastir, in Tunisia, dove S.L., diciannovenne di Cave, si era recato in vacanza in compagnia di un suo amico coetaneo di Palestrina. L’arresto è avvenuto in una discoteca ed è stata eseguito dalla polizia locale che ha trasportato il giovane nel carcere di Mousse, terza città per grandezza del paese africano. Qui è rimasto in isolamento quattro giorni prima di poter vedere un suo familiare. I tempi della giustizia tunisina sembrano prolungare ulteriormente il soggiorno del ragazzo.
Due le udienze finora tenute e l’unico risultato raggiunto è stato un miglioramento delle condizioni di trattamento. Amici e conoscenti stanno diffondendo in ogni modo la notizia che ha fatto ormai il giro delle pagine web.
Il sindaco ci ha confermato che la prossima udienza sarà tenuta il prossimo 30 settembre.
«Spero per la famiglia e gli amici tutti – dichiara Massimo Umbertini – che sia l’ultima udienza e che il nostro concittadino possa tornare finalmente a casa sua.» Il caso è per ora in mano alla Farnesina che sta portando avanti le operazioni di rimpatrio. Casa Luzzi è vuota.
I genitori sono in Tunisia vicino al figlio e sperano di riportarlo a Cave il più presto possibile.