L\’odio omofobico torna a scuotere la Capitale. Nella notte tra martedì e mercoledì due bombe carta sono state lanciate contro un locale della Gay Street di Roma, in via San Giovanni in Laterano, a due passi dal Colosseo. Le violente esplosioni, all\’altezza del Colosseum Bar, hanno provocato la distruzione di alcuni vasi, di un motorino e il ferimento all’orecchio di un ragazzo. A colpire, secondo il presidente di Arcigay Roma Fabrizio Marrazzo, che per primo ha diffuso la notizia, sarebbero stati due ragazzi con le «teste rasate», poi fuggiti nei secondi successivi all\’esplosione approfittando del panico diffusosi fra i tanti ragazzi presenti.
L’esplosione, un atto intimidatorio in piena regola secondo l’associazione omosessuale, è solo l’ultimo caso di una autentica escalation di violenza omofobica avvenuta a Roma nell’ultimo mese. Alcune settimane fa un ragazzo è stato accoltellato davanti al Gay Village perché stava abbracciando il suo ragazzo; solo pochi giorni più tardi un incendio doloso aveva devastato l’ingresso del Qube, locale che ospita da 18 anni la serata gay più famosa della Capitale.
L\’attentato dell\’altra notte ha suscitato profonda indignazione nella comunità omosessuale romana e nelle istituzioni politiche. Solidarietà agli omosessuali è stata espressa, tra gli altri, dal Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, secondo cui «questo episodio conferma cio\’ che ho sempre sostenuto: insieme alla repressione dei reati compiuti, l\’ intolleranza e la violenza si possono sconfiggere solo con un\’ offensiva culturale per prevenirli». Zingaretti ha poi ammonito a «rafforzare e non smarrire i valori della solidarietà, della fratellanza, dell\’ incontro e del dialogo».
E proprio l\’inquilino di Palazzo Valentini insieme al sindaco di Roma Gianni Alemanno e al presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo definiranno lunedì prossimo in un incontro gli aspetti organizzativi e politici della fiaccolata antiomofobia decisa nei giorni scorsi. Intanto già ieri sera i gay della capitale si sono riuniti nella Gay Street per un presidio contro la violenza e «contro ogni tipo di intimidazione».
Ieri, infine, il Campidoglio ha annunciato le iniziative per mettere in sicurezza la via ritrovo dei gay romani: steward, vigilanza privata e rafforzamento degli uomini della polizia municipale.
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