Lunedì sera abbiamo giocato d\’azzardo. Quando ancora mancavano tredici sezioni da scrutinare e i dati elettorali erano ancora semplici proiezioni, un enigma mica facile da risolvere, e Cinque Giorni era pronto per andare in tipografia, noi abbiamo deciso di darla ugualmente quella notizia ancora lontana dalla conferma: «Di Tommaso» con la «vittoria in tasca». E ieri, nell\’articolo che raccontava la giornata elettorale di Frascati, annunciavamo che «l\’ex assessore alla Cultura» «conquisterà la poltrona di sindaco» «già al primo turno». Un azzardo, il nostro, che si è rivelato però azzeccato. Di Tommaso, passata la notte delle urne aperte, ha potuto finalmente tirare un sospiro e festeggiare il 50,3% che gli ha permesso di vincere senza dover passare per il secondo turno.
Svaniti all\’alba, invece i sogni di Vincenzo Conte, che pure ci aveva creduto, sperando in un ballottaggio che gli regalasse i voti di coloro che su Di Tommaso non hanno voluto scommettere. Il colonnello si è fermato infatti appena oltre il 22%, totalizzando un risultato piuttosto deludente viste le premesse e l\’insolita compattezza di una coalizione che raggruppava Popolo delle Libertà, La Destra, Mpa e liste civiche. Delusi, ma non troppo, Alessandro Adotti e Sandro D\’Orazio, rispettivamente al 13,8% e il 10,6%, la cui prova di forza ha perso d\’intensità dinanzi alla vittoria lampo di Stefano Di Tommaso.
Le amministrative di Frascati disegnano un quadro politico interessante soprattutto per il centrosinistra. Le percentuali parlano chiaro: il Partito Democratico si conferma, con il 25%, la prima forza della città, nove punti sopra il Popolo delle Libertà, fermo al 16%. Non sfonda, ed è una notizia, l\’Italia dei Valori, che raccoglie il 4 e mezzo percento e non pare aver sottratto voti al Pd.
Ora sarà il neosindaco a dover scrivere nei prossimi anni la storia politica frascatana e a mostrare alla sua città la via che intende percorrere.
chp