Si è barricato in casa e si è impiccato davanti alla figlioletta di appena due anni. Una lunga storia di sopraffazione e violenze tra le mura domestiche che ieri intorno a mezzogiorno ha avuto il suo tragico epilogo in una abitazione di via dei Tigli a Tivoli. Quella stessa casa in cui da tempo Aristotel Balan, cittadino romeno di 43 anni, conviveva con Georgea I., 51 anni, sua connazionale, e la figlia di 2 anni. Ieri come molti altri giorni, ha raccontato la donna agli agenti del commissariato tiburtino diretti da Carmine Belfiore, l’uomo aveva di nuovo bevuto e, come sempre quando ubriaco, aveva cominciato ad essere violento e a picchiarla con un bastone fino a sferrarle un colpo in testa. L’ennesima aggressione che l’ha costretta a scappare. E’ dal piazzale del cimitero che la donna ha chiesto disperata aiuto al 113. Agli agenti la 51enne ha raccontato delle continue vessazioni che era costretta a subire da parte del compagno quando questi era ubriaco e della paura per la figlia di appena due anni che l’uomo le aveva strappato violentemente dalle mani chiudendosi in casa con lei. Al loro arrivo i poliziotti hanno trovato una situazione disperata. Il 43enne si era barricato nell’appartamento con la bambina, serrando con una grossa catena e con doppio lucchetto il cancello del giardino e della porta d’ingresso. A nulla sono valsi gli appelli degli agenti affinché lasciasse andare la piccola. Solo dopo ripetute insistenze l’uomo si è affacciato insieme alla figlia per poi scomparire di nuovo all’interno dell’appartamento. A portare fuori dalla casa la bambina, con un blitz, sono stati i poliziotti che dalla finestra del bagno sono riusciti ad afferrarla. Solo dopo avere deciso di entrare completamente nella abitazione gli agenti hanno scoperto quel che era accaduto e si sono trovati davanti alla tragedia. Il corpo senza vita di Aristotel Balan, penzolante da una trave del solaio con una corda intorno al collo. La 51enne e la figlia sono state accompagnate presso l’ospedale di Tivoli, lì la donna è stata medicata per la ferita alla testa, la bambina dovrà rimanere in osservazione a causa del trauma psicologico vissuto. Il medico necroscopo della Asl di Tivoli, dopo aver constatato il decesso e visionato il corpo del 43enne, ha messo la salma a disposizione dell’Autorità giudiziaria per l’autopsia.
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