Uil: c’è strategia per strangolare l’Ama

0

“Basta, siamo stanchi di questi continui annunci di apparente serenita’, stabilita’, benessere, mandati dalla sindaca ogni volta che lo stato della tensione sale e i fatti poi dicono ben altro. La sindaca smentisca da subito e prima della riunione di venerdi’ 22 con le confederazioni sindacali, la versione ultima delle banche, che avrebbero ufficialmente comunicato la revoca degli affidamenti per 240 milioni di euro, necessari all’Ama per continuare a pagare le spese di gestione”. Cosi’ in una nota Alessandro Bonfigli, coordinatore regionale Uiltrasporti Lazio.
“Da quasi due anni- continua il sindacalista- si trascina lo scontro tra i vari vertici di Ama e la giunta capitolina sul bilancio dell’azienda. L’ultimo approvato e’ del 2016. Siamo dinanzi ad una strategia che sembrerebbe pensata per far scappare gli investitori, per impaurire i fornitori e per strangolare Ama ed i suoi 7.600 dipendenti, i quali lavorano ormai in perenne stato di emergenza, senza una pianificazione, senza un piano industriale, senza un’organizzazione del lavoro mirata e senza una programmazione dell’immediato, dalle imminenti festivita’ natalizie, dove il super lavoro gridera’ vendetta, alle tantissime carenze di personale in termini di copertura della pulizia delle vie cittadine romane. Di fronte all’assenza di un bilancio, le banche che assicurano le linee di credito chiedono chiarezza e decidono prima il congelamento e poi, ora, la revoca”.

“Nella Capitale l’emergenza rifiuti non e’ mai cessata- aggiunge Bonfigli- i marciapiedi sono, per mancanza di personale, ricoperti d’immondizia e moltissimi rifiuti rimangono sulle strade per mancanza di metodo ed organizzazione nella gestione dei servizi. La raccolta differenziata non riesce a decollare ed il problema delle und (raccolta rifiuti presso le utenze commerciali) va risolto al piu’ presto, occorrono piu’ controlli e piu’ presenza in campo di Ama e dei suoi funzionari in termini di organizzazione della presenza. Si confermava in ogni incontro da Roma Capitale alle organizzazioni sindacali che il rapporto con le banche era splendido, semplice, affidabile e lineare”.
“A questo punto- conclude Bonfigli- non vorremmo svegliarci da un incubo e scrivere un’altra brutta pagina di storia, dopo Atac, dopo Roma Metropolitane, dopo Roma Multiservizi, ora anche Ama.
Sembra davvero che il disastro ‘pilotato’ stia portando a scenari irreversibili. Non assisteremo impassibili, fermi, silenziati, davanti alla demolizione delle partecipate pubbliche di primo e secondo livello. Ama non merita di essere gettata nella discarica pubblica del lavoro come ‘scarto’, bensi’ va solo differenziata e valorizzata come impresa pubblica dei rifiuti al servizio della citta’ di Roma”.

È SUCCESSO OGGI...