Il fiume Aniene in secca da mesi: allarme in provincia

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Il fiume Aniene versa da mesi in condizioni assai preoccupanti a causa della sua portata idrica ridotta al lumicino nonostante i nubifragi avvenuti nelle ultime settimane.

Una situazione allarmante che si ripete ogni anno con il tornare dell’estate, e che ormai non può più essere definita episodica.
A Subiaco, sotto il ponte medievale di san Francesco infatti il fiume è ridotto ad un ruscello, mentre a monte della ex Cartiera la situazione è ancora peggiore. Qui infatti l’Aniene soffre lo stress idrico ulteriore dell’acqua sottrattagli dalla derivazione di Scalelle della centraele idroelettrica di Subiaco.
Ma anche a nel tratto più a valle la situazione non migliora: a Marano Equo ma anche a Vicovaro   ormai il corso d’acqua è sotto dimensionato notevolmente.
Una situazione che mette a repentaglio l’ecosistema fluviale e la biodiversità che esso ospita.
Non va sottaciuta inoltre  l’importanza che rivestono i fiumi contro il riscaldamento globale, tema che è sotto riflettori e che sta suscitando preoccupazione ovunque.
Il Comitato per l’Aniene oggi ha effettuato un blitz per posare un’installazione al centro del corso d’acqua ormai all’asciutto proprio sotto il ponte medievale di san Francesco: un enorme punto esclamativo rosso a sottolineare la nostra preoccupazione ed a richiamare l’attenzione su questo problema dimenticato dalle istituzioni.
Il Comune di Subiaco sul tema è latitante, assieme agli altri Comuni della vallata attraversata dal fiume che le dà il nome.
Al Comune di Subiaco chiediamo di impegnarsi seriamente nel contrastare questo disastro ambientale, e non di limitarsi ad uno spot pubblicitario l’anno con una capatina in Regione o invitando qualche assessore senza poi puntualmente evitare di affrontare realmente il problema e mettere in campo azioni concrete.
Chiediamo anche a tutti i Sindaci della Valle dell’Aniene di mettersi al lavoro per ridare all’Aniene la sua dignità di fiume restituendogli l’acqua che gli è stata sottratta da captazioni di vario tipo. Occorre infatti limitare le captazioni idropotabili e controllare che esse non eccedano oltre il consentito.
In primis quelle di Acea a danno della sorgente del Pertuso, sullo sfruttamento della quale chiediamo si applichi trasparenza.

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