Pericolo cinghiali, il Comune di Roma pensa a un centro residenziale

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Un ‘centro residenziale’ per cinghiali a Roma? Potrebbe diventare presto realta’. Ad annunciarlo e’ il presidente della commissione capitolina Ambiente, Daniele Diaco, durante la seduta convocata oggi cui hanno preso parte tutti gli enti interessati alla soluzione del problema legato alla presenza di cinghiali in citta’. Tra questi, la Regione Lazio, la Citta’ metropolitana di Roma, Roma Capitale e i direttori dei parchi naturali presenti sul territorio.
Al centro del dibattito, il protocollo firmato in Prefettura lo scorso gennaio a cui mancava la sottoscrizione di Comune e Citta’ Metropolitana. L’intesa prevede, tra i doversi provvedimenti, la realizzazione di una struttura da parte della Regione Lazio che vada ad accogliere i cinghiali catturati senza essere narcotizzati, destinati quindi o alla macellazione o alle riserve faunistiche venatorie. Un’area simile, hanno spiegato i funzionari della Regione presente in commissione, e’ gia’ presente e si trova a Valmontone. Come gia’ specificato, questa struttura non accoglierebbe gli animali sedati perche’ la normativa nazionale prevede infatti che questi ultimi non possano essere destinati al mercato alimentare per ragioni sanitarie. Per loro resterebbero due strade: l’abbattimento immediato o la recinzione “fino a fine vita”. Sempre secondo la legge, qualsiasi cinghiale catturato non puo’ in nessun caso essere rimesso in liberta’.

Ecco quindi l’idea dell’amministrazione capitolina: “Una struttura ricettiva che accolga i cinghiali narcotizzati fino alla fine alla morte naturale e ne eviti l’abbattimento. Se un’amministrazione ha una sensibilita’ che le permette di cercare soluzioni diverse, credo sia una dato di merito”.
Al di la’ delle ipotesi su come preservare la specie, da parte di Comune e Citta’ metropolitana e’ arrivata la fumata bianca per quel che riguarda la firma del protocollo, come confermato dal direttore del dipartimento capitolino Ambiente, Marcello Visca:
“La sindaca Virginia Raggi mi ha chiesto rassicurazioni dalla Regione Lazio sull’esistenza di strutture cui destinare gli animali. Alla luce dei fatti emersi non ci sono piu’ ragioni ostative alla firma”. Intanto i responsabili delle Asl presenti in commissione hanno tuonato: “La situazione e’ grave e bisogna far presto con la firma e attuazione del protocollo. Noi non sappiamo come fare, se la situazione persiste procederemo con una denuncia alla Procura della Repubblica. I cinghiali devono essere soppresi, non c’e’ altra soluzione”.

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