Non bastano i lupi per battere i cinghiali. Serve un piano

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I lupi di Veio sono stremati dalla caccia, predano trecento cinghialotti l’anno, ma da soli non ce la fanno a contenere  l’avanzata del cinghiale che, ormai, tracima sempre più spesso oltre i confini dell’area protetta. Che il branco di 5/6 individui lavori anche con la calura estiva, è certo, visto che proprio nei giorni scorsi ne sono stati avvistati quattro in  transito nell’area di Monte Gentile, tra Castelnuovo e Sacrofano , diretti a nord verso le terre di Magliano Romano. Ma il rischio dell’invasione resta alto. Proprio per questo . ieri , su iniziativa del Comune di Castelnuovo di Porto, si è svolto presso la sede del parco un incontro per definire le azioni da intraprendere per risolvere l’annosa problematica della presenza del prolifico ungulato  in ambito urbano. Priorità assoluta su cui lavorare è la sinergia con gli altri Enti sovraordinati (Regione, Comune di Roma , Area Metropolitana, Aziende sanitarie) alla gestione del territorio, sollecitando la firma del protocollo d’intesa per il contenimento degli ungulati che è in corso di definizione presso la Prefettura e che tarda ad arrivare”. E’ in “cottura” da due anni ma ormai ci dovremmo essere. Il prossimo sei settembre è prevista infatti nella sede del Dipartimento ambiente del Comune di Roma all’Ostiense, una riunione per la firma definitIva. Nel documento si definiranno modi, tempi e competenze per limitare i rischi sanitari e garantire la pubblica incolumità che sono messi a serio rischio dalla penetrazione e circolazione dei cinghiali nel territorio metropolitano. “In attesa che il protocollo sia sottoscritto – dichiara il Sindaco di Castelnuovo di Porto, Riccardo Travaglini – ho richiesto un sopralluogo dei guardiaparco per posizionare delle gabbie di cattura all’interno del Parco di Veio. Per quanto di mia competenza, invece , sto predisponendo un’ordinanza contingibile ed urgente al fine di contenere al massimo la presenza dei cinghiali per le strade del paese. Le principali misure contenute nell’ordinanza riguarderanno il divieto di somministrazione volontaria del cibo ai cinghiali da parte dei cittadini, la verifica del corretto posizionamento dei contenitori per i rifiuti, nonché l’attivazione di una forma di collaborazione tra le forze di polizia incaricate (Polizia Locale e Provinciale). “Non possiamo più attendere,- conclude il sindaco – il fenomeno è ormai privo di controllo e di strumenti operativi che permettano ai sindaci di far fronte a questa ennesima emergenza”. E’ urgente insomma predisporre  immediatamente un piano operativo di gestione del cinghiale che preveda la cattura di quelli fuori zona con le reimmissione nel parco, ma anche il controllo numerico all’interno delle aree protette,arrivando anche, in estrema ratio, all’abbattimento del cinghiale qualora necessario. Per contenere l’esuberanza del cinghiale insomma non si può contare solo sull’appetito del lupo.

Luca Benigni

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