L’ultimo saluto a Nadia Toffa. L’omelia e la cravatta delle Iene

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Donna coraggio. Cosi’ don Maurizio Patriciello ha esortato a ricordare Nadia Toffa. “Come si fa a comprendere una ragazza bella che decide di parlare apertamente della sua malattia? Piu’ terribile della malattia c’e’ solo la vergogna di essere malati – ha spiegato dal pulpito -. Negli ultimi giorni tutti sapevano che il suo silenzio significava la cosa peggiore. Lei ha avuto il coraggio di chiamare il cancro con il suo nome. Noi nella Terra dei fuochi non ne abbiamo il coraggio, la chiamiamo “la brutta malattia” perche’ abbiamo paura. Per Nadia la vita e’ stata vita fino all’ultimo respiro.
Lei ha detto: “La preghiera e’ un abbraccio”. Non dimentichiamolo, abbiamo il dovere di dirlo a tutto il mondo.
Abbiamo il dovere di ricordare a tutti la sua lotta. Dobbiamo raccogliere quello che ha lasciato perche’ nulla di quello che ha lasciato, nulla vada perduto”.

– Prima dell’inizio dei funerali di Nadia Toffa nella cattedrale di Brescia l’ideatore delle Iene e autore tv Davide Parenti ha deposto sulla bara chiara la cravatta nera, simbolo della redazione delle Iene. (

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