Locarno 72 – The Last Black Man in San Francisco – L’ultimo negro di San Francisco

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Jimmie Fails e’ vissuto nella città di San Francisco nel Fillmore District fino all’età di sei anni. A quel tempo era un’area ricca , uno dei principali centri commerciali e culturali della città .Viveva in una casa vittoriana, costruita dal nonno, bellissima e con un tetto simile al cappello di una strega, che poi il padre ha dovuto vendere per debiti.

Sogna questa casa, continua ad andare a vederla ed arriva al punto di cominciare a ridipingere le finestre che l’attuale inquilino sta lasciando andare in rovina. Una passione, un sogno, un punto di riferimento per la sua vita che condivide con l’amico Mont, a casa del quale vive. La sua famiglia e’ dispersa, il padre ha perso la casa, la zia vive in un posto in mezzo al nulla, la madre, che incontra su un autobus, ha smesso di bere ma non si sa dove vive. Intorno a loro altri amici che condividono la loro modalita’ di vita e la passione per la musica ma che non riescono a capire Jimmi che, essendo uno di loro, vuole andare a vivere in un quartiere che non e’ il loro.

La storia e le tradizioni di SanFrancisco risalgono a decenni prima . Lo stesso trasferimento del nonno di Jimmie in città, una storia comune nella Bay Area, avvenne quando la popolazione salì alle stelle perche’ la gente fuggì la persecuzione nel sud e venne a ovest per lavorare nel cantieri navali.

La sua vita con l’amico ed il nonno di quest’ultimo e’ quello di piè vicino ad una famiglia che lui ha, ma lui vuole la sua casa, quella che sogna. Ed ecco la sua occasione. La famiglia che vive nella casa trasloca per ragioni di liti ereditarie e lui puo’ finalmente rioccupare cio’ che considera suo. Recupera dalla zia I vecchi mobili e riarreda la casa entrando abusivamente insieme all’amico. A quel punto tutto sembra risolto, ma non e’ cosi’ perchè le questioni ereditarie vengono risolte e la casa è messa in vendita.

Molto bello il ritratto degli abitanti del quartiere che vedono intorno a loro il processo di rinnovamento e miglioramento delle case in modo che siano conformi ai gusti della classe media in una città in rapida evoluzione sembra averli lasciati indietro. Sintomatica la scena della casa, messa in vendita dai proprietari, in cui Mont entra e la vede riarredata in puro stile anni ‘50, cosa che cozza completamente con lo stile stesso della casa che e’ del 1800.

La storia di Jimmie e Mont racconta di abitanti trasformati in estranei in una casa che il regista ed il protagonista conoscono bene perche’ e’ quella in cui sono vissuti insieme. Ma anche di una citta’ popolata da pattinatori, occupanti abusivi, predicatori, drammaturghi e altri personaggi ai margini della societa’. La città fa da sfondo alla storia o forse da coprotagonista.

L’ultimo uomo nero a San Francisco è una grande storia di amicizia, comunità e tocca il vero significato di casa. Aggiungeremo anche che e’ un messaggio contro l’affezione alle cose, alle storie che ci raccontiamo tante volte fino a farle diventare vere e che ci impediscono di trovare il nostro vero posto nel mondo. E’ importante la ricerca della pace in te stesso, nondove vivi, dice il regista.

Il debutto alla regia di Joe Talbot è un film veramente riuscito che ha gia’ vinto il premio alla regia del 2019 Sundance Film Festival e il premio speciale della giuria “for Creative Collaboration”.
Anna Maria Felici

Regista

Joe Talbot

Attori

Jimmie Fails , Jonathan Majors , Rob Morgan , Tichina Arnold , Danny Glover

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